In viaggio, tra silenzio e terre senza confine

13 aprile 2006 | 00:00
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In viaggio, tra silenzio e terre senza confine

 Il Cile settentrionale e l’Atacama, il deserto più arido del mondo: un viaggio intrapreso da Ariel Dorfam assieme alla moglie Angelica, e raccontato in Memorie del deserto (Feltrinelli, pagg. 234, 15.50 euro). Un’enorme distesa priva di vita, tra le meno conosciute e più esotiche del mondo, quel “Norte Grande” culla dei primi movimenti socialisti cileni, che oggi Dorfman ha ripercorso nelle sue tracce archeologiche, storiche e leggendarie. Viaggio e memoria si uniscono passando attraverso reperti vecchi di 500mila anni e tombe di sconosciuti seppelliti poche decine di anni fa. Carla Perrotti, esploratrice milanese, per vent’anni ha girato il mondo alla scoperta dei luoghi meno accessibili e conosciuti, attraversando a piedi i maggiori deserti. In  quest’ultimo libro Silenzi di sabbia (Longanesi, pagg. 207, 16.90 euro) racconta le sue imprese più recenti: il Taklimakan, “deserto dalla morte irrevocabile”, distesa arida chiusa tra le montagne himalayane, il secondo al mondo dopo il Sahara quanto a superficie non abitabile, percorso in solitudine nei suoi 550 chilometri. Un impegno sceso a 430 chilometri nell’affrontare l’australiano Simpson Desert, 55 gradi di giorno, zero di notte e 170mila cholometri quadrati popolati solo da dingo, falchi ed emu. L’Asia è invece stata la meta di Rory Stewart: In Afghanistan (Ponte alle Grazie, pagg. 360, 15 euro), racconta di un paese dilaniato dai conflitti, crocevia del continente di cui fa parte, depositario di una natura straordinaria e di una storia in cui si sono incrociati traffici, imperi, migrazioni, eserciti e regni. Stewart attraversa l’Afghanistan a piedi nel gennaio 2002, poco dopo l’invasione delle truppe Usa, sulle orme dei primo imperatore indiano: la via centrale è una scelta obbligata perché è la più breve, e anche perché In quella più a sud combattono i talebani.

di Paola Pioppi

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