La prosa del Sociale debutta in grande con Elettra di Hofmannsthal

Scritta nel 1903, l'opera di Hofmannsthal è la prima di diverse e variegate riletture del mito ispirato al personaggio portato in scena da Eschilo nelle Coefore, protagonista anche nelle tragedie di Sofocle ed Euripide. La versione hofmannsthaliana, legata in particolar modo a l'elettra di Sofocle, riduce la vicenda di Elettra – un Amleto al femminile – alle linee essenziali e approfondisce i personaggi dal punto di vista psicologico. Il regista Andrea De Rosa (nella foto) si sofferma sulle figure di Elettra (Frédérique Loliée), della sorella Crisotemide (Moira Grassi), della madre Clitemnestra (Maria Grazia Mandruzzato) e del fratello Oreste (Gabriele Benedetti). Come nell’Elettra di Sofocle, si attende o si teme l’arrivo di Oreste, destinato dagli dei a compiere l’omicidio della madre.
“In questo tempo sospeso – dice il regista De Rosa – i personaggi sembrano guardare in uno specchio rovinato ed opaco: aguzzano la vista, nella speranza di rintracciare un’origine, cercano un’immagine di sé che vogliono pura, al di sotto dei mille strati che il tempo vi ha steso sopra, ma più si avvicinano alla superficie riflettente, più essa si rivela irreparabilmente corrotta e deformata”.
Biglietti: 031-270170 www.teatrosocialecomo.it