Tempo di crisi sul Lario, ecco come difendere il “gruzzoletto”
28 maggio 2010 | 19:40

Per proteggere il gruzzoletto messo da parte, una buona soluzione potrebbero essere i conti deposito, ovvero, conti correnti bancari che prevedono un numero limitato di movimenti: una somma che l’investitore deposita e che permette alla banca di raccogliere liquidità. In alcuni casi le banche offrono anche condizioni di favore se si accetta di vincolare il capitale depositato. In questi casi l’investitore mantiene la possibilità di prelevare il proprio capitale prima della scadenza del vincolo ma generalmente perde il diritto a percepire gli interessi. Talvolta questi conti prevedono l'obbligatorietà che il sottoscrittore possegga un conto corrente tradizionale e che le operazioni da e verso il conto deposito siano limitate al conto corrente collegato. Aprire un conto deposito è facile, perché, non viene richiesta alcuna garanzia per l’apertura.
Se invece di accantonare il gruzzoletto, si decide di investirlo, l’acquisto di una casa è la scelta del 68,5% degli italiani che decidono di affrontare un mutuo. L’accordo viene stipulato, alla presenza di un notaio, tra una banca, che concede il denaro necessario, ed un soggetto “mutuatario” che si impegna ad estinguere il prestito. Un’operazione finanziaria complessa che tiene conto di diversi variabili, innanzitutto del tasso di interesse, che può essere fisso, variabile o misto. Ovviamente il tasso fisso, non tenendo conto delle variazioni del mercato monetario, è più sicuro, ma anche più costoso. Invece il tasso variabile,