
Un progetto sperimentale che coinvolge l’Unità operativa di oncologia e quella di Cure Palliative – Hospice con la creazione di un nuovo ambulatorio delle “Cure di supporto”, con sede al Sant’Anna e al Sant’Antonio Abate di Cantù. L’iniziativa nasce dall’applicazione del concetto di “simultaneous care”, che prevede la precoce integrazione tra le due specialità finalizzata al controllo dei sintomi difficili e a una buona qualità di vita residua del paziente, indipendentemente dalla durata attesa o presunta della vita stessa.
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“Affrontare la complessità della malattia oncologica nelle sue varie fasi – è intervenuta Monica Giordano, primario dell’Oncologia e direttore del dipartimento oncologico provinciale – comporta la messa in campo di competenze specifiche specialistiche atte a garantire la presa in carico globale del paziente attraverso un’assistenza continua, integrata e progressiva fra terapie oncologiche e cure palliative al fine di ottimizzare la qualità di vita in ogni fase della malattia. Le simultaneous care propongono un approccio precoce nel decorso della malattia che offra terapie oncologiche e cure palliative graduando l’intervento dalla fase dei trattamenti specifici alla terminalità”.
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“L’idea di creare un progetto di ambulatorio di cure di supporto – ha aggiunto la Carla Longhi, primario dell’Hospice Cure Palliative – è nata dalla necessità e dalla volontà di avviare una maggiore integrazione tra oncologia e cure palliative, che deve avvenire precocemente nel percorso di cura per prevenire, identificare, valutare e trattare i sintomi fisici , i problemi psicologici, sociali e spirituali del malato e del nucleo familiare. La presa in carico globale precoce nella continuità di cure contribuisce a evitare l’ostinazione diagnostica e terapeutica nella fase avanzata di malattia, il ricorso a trattamenti non appropriati negli ultimi mesi di vita, la segnalazione tardiva alle cure palliative”.
Nella fase di avvio il progetto avrà carattere sperimentale per una durata di 12 mesi. Da segnalare che l’attività sarà avviata grazie anche al contributo economico de Il Mantello, che già sostiene l’Hospice del presidio “Felice Villa” di Mariano Comense, e di Cancro Primo Aiuto. In totale le due onlus hanno contribuito con circa 30 mila euro (20mila Il Mantello e 10mila CancroPrimo Aiuto).
L’ambulatorio
Nel presidio Sant’Anna, l’ambulatorio sarà aperto presso il Day Hospital Medico Unificato, mentre al Sant’Antonio Abate nell’area degli ambulatori della Cardiologia e vi si potrà accedere con impegnativa dello specialista in Oncologia. Le figure professionali coinvolte saranno: Medico Oncologo, Medico e Infermiere di Cure Palliative, Psicologo, Assistente Sociale, Nutrizionista, Fisioterapista e eventuali altri figure professionali che si renda necessario coinvolgere nel percorso di cura.
Per quanto concerne i criteri di accesso, saranno inseriti pazienti in grado di recarsi in ambulatorio, quelli con una progressione di malattia dopo seconda linea di chemioterapia (questo criterio non è applicabile per tutte le sedi di neoplasia esempio: tumore della mammella), pazienti con neoplasia anche in fase iniziale ma con sintomi difficili da controllare o da sottoporre a monitoraggio in corso di terapia, pazienti con due o più accessi in Pronto Soccorso nell’ultimo mese.
“Questi modello centrato sul coordinamento si è dimostrato efficace nel contenere i problemi del malato, supportare la famiglia, attivare tutte le risorse sociali e di volontariato che esprimono un valore aggiunto soprattutto al domicilio, prevenire i disturbi correlati al lutto difficile/patologico e contenere la “dispersione” dei casi dopo una dimissione ordinaria”, hanno sottolineato Longhi e Giordano.
Importante, come si accennava, anche il ruolo de Il Mantello e di Cancro Primo Aiuto. “Il passaggio dalle terapie classiche – ha evidenziato Massimo Manelli, presidente di Cancro Primo Aiuto – , quali chemio o radioterapia, alle cure palliative non è facile e avere chi ti segue in questo percorso è fondamentale per un malato di cancro. Per questo abbiamo trovato particolarmente interessante il progetto ‘Ambulatorio cure di supporto’ e abbiamo deciso, con l’associazione Il Mantello di contribuire all’iniziativa sostenendo economicamente la figura di un’infermiera che garantirà specifica assistenza. Speriamo che questa esperienza funzioni e si possa estendere anche in altre strutture ospedaliere”.
Ha concluso poi la presidente dell’associazione Il Mantello Enrica Colombo: “Da vent’anni ormai lavoriamo in sinergia con le istituzioni, in particolare con l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, stimolando e sostenendo progetti a favore dei malati terminali, in linea con la nostra mission. Anche questa volta , insieme, si è fatto un goal che permette di facilitare un percorso di per sé molto difficile”.