
Ricostruzione con “doppio lembo” al Sant’Anna. L’intervento, all’avanguardia, è stato eseguito per la prima volta, lo scorso 25 febbraio, nell’ospedale cittadino dall’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale.
Un’operazione di 12 ore su un paziente 58enne in via di dimissione, con un tumore del distretto testa-collo. “Si tratta di un intervento molto complesso – ha spiegato il professor Paolo Ronchi, primario della Chirurgia Maxillo-Facciale – che comporta normalmente la presenza di tre équipe, una che si occupa della demolizione e asportazione della parte affetta da tumore e le altre due che si occupano della doppia ricostruzione microchirurgica. L’operazione è stata eseguita da tre équipe della chirurgia maxillo-facciale (in collaborazione in parte con l’Otorinolaringoiatria), ed ovviamente ha comportato un notevole impiego di risorse umane nell’ambito di un’unica unità operativa. Con l’arrivo del dottor Sartore (il nuovo primario di chirurgia plastica) potremo lavorare più facilmente con équipe multiple e aumentare l’offerta del presidio in questo settore rendendo così questa tipologia di intervento quasi routinaria”.
La ricostruzione con “doppio lembo” prevede, a seconda della parte asportata (ad esempio, una parte di osso mandibolare o una guancia), di ricostruire la mandibola o il mascellare asportato con un lembo di perone o di cresta iliaca, e, contemporaneamente, di ricostruire la guancia con un lembo di pelle prelevato dall’avambraccio o dalla coscia. Tali lembi comportano una connessione microvascolare con le arterie e le vene del collo per poter ottenere una ricostruzione efficace da un punto di vista morfologico e soprattutto funzionale.
Vantaggi per il paziente
Gli interventi sono ovviamente molto complessi, ma permettono un recupero funzionale quasi ottimale per quanto riguarda la masticazione, deglutizione e fonazione. “E’ importante ricordare – ha concluso Ronchi – l’aspetto multidisciplinare non solo dal punto di vista squisitamente chirurgico, ma anche dal punto di vista diagnostico, dove entrano in gioco Radiologia e Anatomia Patologica, e sul fronte delle terapie visto che si collabora con la Radioterapia e l’Oncologia”.
Vantaggi per il paziente:
Gli interventi sono ovviamente molto complessi, ma permettono un recupero funzionale quasi ottimale per quanto riguarda la masticazione, deglutizione e fonazione.
“E’ importante ricordare – ha concluso Ronchi – l’aspetto multidisciplinare non solo dal punto di vista squisitamente chirurgico, ma anche dal punto di vista diagnostico, dove entrano in gioco Radiologia e Anatomia Patologica, e sul fronte delle terapie visto che si collabora con la Radioterapia e l’Oncologia”.
Questa mattina al Sant’Anna anche la presentazione del nuovo primario di Chirurgia Plastica, Leonardo Sartore, lo specialista è entrato in servizio il 17 marzo e arriva dall’Azienda Ospedaliera di Padova.
Le parole di Sartore:
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Il dottor Sartore, nato a Cittadella (Pd), classe 1966, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova nel 1992 e ha conseguito la specialità in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva nel 1977 e quella in Chirurgia Maxillo-Facciale nel 2010 sempre presso lo stesso ateneo.
Il nuovo primario ha ottenuto, nel 2000, il diploma europeo di abilitazione E.B.O.P.R.A.S (European Board of Plastic Reconstructive and Aesthetic Surgery), e nel 2007 ha ottenuto l’Alta Professionalità in Microchirurgia a seguito dell’attività svolta nell’Azienda Ospedaliera di Padova dove è stato responsabile del team microchirurgico per i reimpianti e le rivascolarizzazioni della mano e delle dita.
Sartore, dopo un iniziale addestramento professionale presso il reparto di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni di Lubiana (Slovenia), ha svolto la propria carriera professionale negli ultimi vent’anni presso il reparto di Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati di Padova dove ha sviluppato competenze nell’ambito della chirurgia oncologica, della microchirurgia, della chirurgia mammaria e della testa e del collo, della chirurgia traumatologica della mano e della faccia, del trattamento del melanoma cutaneo e dei sarcomi, nonché del paziente ustionato.
Ampia anche l’attività di docenza. E’ stato professore a contratto in numerosi corsi di insegnamento per gli studenti delle scuole di specialità di Oncologia, Chirurgia d’Urgenza, Dermatologia e Chirurgia Plastica dell’Università degli Studi di Padova. Sartore ha insegnato, tra l’altro, presso la Chirurgia Generale-Senologia dell’Azienda Ospedaliera Ulss 15 Alta Padovana, il Reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale Santa Maria Misericordia di Udine, e presso la Clinica di Chirurgia Plastica dell’Ao di Padova è stato per tredici anni docente nel master di II livello di Chirurgia Plastica Estetica. Lo specialista svolge anche attività di ricerca sperimentale sull’applicazione di protesi bioingegnerizzate vascolari e nervose ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche di rilievo internazionale dedicate ad argomenti quali la microchirurgia, l’oncologia cutanea, la chirurgia della mano e del distretto cefalico. “Auguro buon lavoro al dottor Sartore – ha commentato il dg dell’Ao comasca Marco Onofri – e desidero ringraziare il dottor Paolo Ronchi, primario della Chirurgia Maxillo-Facciale, che ha temporaneamente diretto con grande professionalità e impegno anche la Chirurgia Plastica a partire da gennaio 2012 dopo il pensionamento del dottor Massimo Sanna nel dicembre 2011”.