
Mancano pochi giorni al termine della Rassegna gastronomica della provincia di Como, iniziativa che anche quest’anno ha coinvolto i ristoranti di Confcommercio Como, con un boom di adesioni, ben 50. “ Il bilancio è stato positivo – commenta Graziano Monetti, Direttore di Confcommercio Como- Questo genere di iniziative contribuiscono a promuovere non solo la categoria, ma anche il territorio nel suo complesso. I percorsi enogastronomici, come la cultura, vanno incentivati, sostenuti e promossi, in quanto volano per incentivare i consumi. Ed in questo periodo c’è ne bisogno più che mai. Como purtroppo non è sempre attenta a valorizzare le proprie eccellenze”. “La manifestazione ha riscosso grande interesse e ha esaltato la cucina tipica locale – aggiunge Giovanni Ciceri, Presidente Pubblici Esercizi Confcommercio Como – La ristorazione sta crescendo, guarda al futuro e in questa kermesse i ristoratori hanno dimostrato la volontà di essere presenti e soprattutto la volontà di essere competitivi sul territorio”. Confcommercio Como invita dunque ad approfittare degli ultimi giorni per poter gustare i menù, che oltre che sostanziosi, sono un’occasione per conoscere meglio la cucina tipica lariana. I ristoranti aderenti, fino al 14 aprile, proporranno menù con prodotti tipici del territorio, esaltando le eccellenze della produzione lariana. E i menù della manifestazione iniziata a febbraio sono stati apprezzati molto dalla clientela, sia comasca che straniera. “Abbiamo ricevuto feed back positivi da tutti i clienti – commenta Rosi Lombardo, della segreteria commerciale dei ristoranti di Como, L’Antica Riva, Il Vecchio Borgo, La Darsena e Lungolago – . Il bilancio è più che positivo, anche a livello promozionale, dobbiamo fare i complimenti a Confcommercio Como per l’organizzazione. Probabilmente il menù che è stato apprezzato maggiormente dai clienti è stato quello dell’Antica Riva, che prevedeva la zuppa di cipolle, il risotto alla comasca e il cuore di filetto”.
La Rassegna gastronomica ha toccato l’intero territorio provinciale, da Albavilla a Cantù, da Brunate a Como sino alla bassa comasca, da Lanzo d’Intelvi a Mariano Comense, senza dimenticare le località del lago, da Ossuccio a Tremezzo. Occasione dunque per conoscere tanti angoli del territorio, oltre che per assaporare le prelibatezze di Como. I menù hanno spaziato su tutta la cucina tipica: pizzoccheri, macchegnocchi di patate, risotti, tagliatelle fatte in casa, tortelloni di grano saraceno, sformati locali, zuppa di cipolle, ragù di pesce di lago o condimenti con la tipica bottarga di lavarello. E ancora: brasato, carpione di lago, bocconcini di missoltino, coniglio al forno con verza e salsiccia, stracotto d’asino e tanto altro, senza dimenticare i dolci de Comm, come la cutizza. Insomma un ampio panorama del meglio della cucina lariana in cui i clienti si sono potuti sbizzarrire al modico prezzo di 25 euro. E qualche chef ha anche reinterpretato alcuni piatti tipici locali, come il Momi di Blevio: “Direi che è andata molto bene – chiude lo chef e titolare Momi -. I clienti hanno apprezzato i piatti che ho proposto, tra cui la cutizza “alla Momi”. Questo perché a Como ognuno ha una propria idea di come deve essere la cutizza.