
Milano, 4 luglio 2014 – Il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. riunitosi in data odierna ha
proseguito nella semplificazione della struttura organizzativa in coerenza con il nuovo modello di
governance che prevede la centralità del ruolo del Consiglio di Amministrazione nella gestione aziendale
unitamente alle figure dell’Amministratore Delegato, a cui compete la gestione ordinaria della Società e del
Presidente, a cui è stato attribuito un ruolo esecutivo.
A2A ha, quindi, concordato con i Direttori Generali un cambiamento al vertice del Gruppo.
In particolare è stato concordato con il dottor Renato Ravanelli una risoluzione consensuale del rapporto di
lavoro a far data dal 31 agosto 2014, sulla base di 18 mensilità, nonché l’immediata rinuncia alle procure,
alla carica nelle partecipate ed alla carica di Direttore Generale.
L’ing. Paolo Rossetti ha preannunciato le dimissioni per pensionamento, a far data dal 31 agosto 2014 e con
rinuncia immediata alla carica di Direttore Generale, pur continuando a svolgere un ruolo di supporto tecnico
al Comitato Esecutivo e relativamente alle attività industriali del gruppo.
L’intesa con i Direttori Generali è stata conclusa grazie al senso di responsabilità dimostrato dalle parti
nell’interesse generale della Società.
Il Consiglio di Amministrazione ha quindi varato una nuova organizzazione di vertice al fine di garantire
piena continuità ed efficacia all’azione aziendale.
La Società ringrazia il dott. Ravanelli e l’ing. Rossetti per l’importante attività svolta e per i risultati che la
Società ed il Gruppo hanno ottenuto ed altresì per il grande impegno dimostrato in tutti questi anni a favore
del Gruppo A2A.
Il dottor Ravanelli e l’ing. Rossetti ringraziano la Società per la collaborazione ricevuta e tutti i colleghi con i
quali hanno condiviso anni di lavoro.
Nel corso della medesima riunione, il Consiglio ha inoltre convenuto, anche per tutto quanto sopra, di
considerare che per il Presidente Giovanni Valotti e per l’Amministratore Delegato Luca Camerano non
sussistono i requisiti di indipendenza previsti dall’art. 148, comma 3, del TUF. Il Consiglio di
Amministrazione ha dato atto che permangono in carica dieci Consiglieri aventi i requisiti di indipendenza
previsti dall’art. 148, comma 3, del TUF e, quindi, in numero superiore al numero minimo (due) di
amministratori indipendenti previsto dalla normativa applicabile.