Liberalizzazione degli orari dei negozi: il primo si al referendum

Liberalizzazione degli orari dei negozi – Passa in consiglio regionale la proposta di referendum abrogativo (61 voti favorevoli e 4 contrari) per la liberalizzazione degli orari dei negozi che ora approderà alla Corte di Cassazione per l’avvio dell’iter ufficiale. “La liberalizzazione è stata un insuccesso su tutti i fronti: sia per gli imprenditori che per i consumatori, in termini occupazionali. – commenta il Consigliere Segretario Daniela Maroni (qui nella foto con il GOvernatore Roberto Maroni) – Contrariamente a quanto annunciato dall’allora presidente del Governo, nel biennio in cui è stata approvata la legge, ci siamo trovati di fronte ad un crollo della spesa delle famiglie e a una contrazione dei posti di lavoro. La liberalizzazione è stata controproducente perché ha portato ad una concentrazione dei consumi nel weekend e ha favorito solo la grande distribuzione a discapito dei negozi di vicinato che, di conseguenza hanno abbassato le serrande e licenziato il personale.”
A rincarare la dose le chiusure di esercizi commerciali, nei primi sei mesi del 2014 sono state 23mila le cessazioni, con un saldo negativo di oltre 12mila unità e 550mila sono i negozi sfitti. “Un allarme vero a cui non possiamo sottacere – conclude il Consigliere Segretario Daniela Maroni – dobbiamo avere il coraggio di fare un passo indietro, quel passo indietro che oggi si chiama referendum e che porteremo alla Cassazione per l’abrogazione del testo di legge attualmente in vigore. Questo fenomeno non è solo un fattore economico, ma anche di natura sociale.”
“Abbiamo sostenuto l’iniziativa, anche se non siamo promotori del referendum che troviamo uno strumento debole e complicato nella sua reale realizzazione, perché pensiamo sia necessario mandare un segnale forte dalla Lombardia per correggere l’attuale modello commerciale in vigore – ha detto il consigliere Pd Luca Gaffuri -. Su un tema così importante per i territori e per le comunità va restituito potere decisionale e programmatorio alle regioni. Il voto di oggi è da leggersi anche come un atto di indirizzo, che può andare a sostegno dell’iter parlamentare del progetto di legge del Pd alla Camera relativamente alla regolamentazione degli orari degli esercizi commerciali. La liberalizzazione senza regole e senza vincoli ha creato diverse problematiche, dalla concorrenza insostenibile tra piccoli esercizi e grande distribuzione, alla scarsa tutela dei diritti dei lavoratori che si trovano a lavorare in fasce orarie e giorni che rendono difficile la gestione della vita familiare”.