Erba, febbre alta dopo il viaggio in Congo: MALARIA E NON EBOLA!

25 ottobre 2014 | 08:21
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Erba, febbre alta dopo il viaggio in Congo: MALARIA E NON EBOLA!

Ebola – Tanta paura, ma per fortuna nessun allarme ebola nel comasco e ad Erba in particolare dove ieri sera 118 e carabinieri sono intervenuti in centro per prestare soccorso ad un 64enne rientrato da poco da un viaggio in Congo dove ha incontrato un parente missionario. L’uomo aveva febbre alta da giorni, quindi e’ scattata la procedura prevista dall’ospedale Sant’Anna, messa a punto nei giorni scorsi per evitare il possibile contagio di una persona ammalata con il terribile virus che in Africa sta facendo migliaia di vittime.

L’uomo e’ subito stato portato al Sant’Anna con una serie di accorgimenti sull’ambulanza per evitare il contatto con medici ed infermieri. E una volta arrivato in ospedale e’ stato posto in isolamento in malattie infettive. Il primario, Santoro, ha eseguito personalmente tutti gli accertamenti del caso ed ha escluso che si possa trattare di ebola. La febbre non era solo di ieri sera – quando ha raggiunto anche i 40 gradi – ma da diverse settimane. Dunque, una forma di malaria contratta nel viaggio in Congo.. Paura, comunque, per diverse ore. Quadro clinico definito nel corso della nottata.

Ora il 64enne erbese resta in malattie infettive per il trattamento della malaria. Aggiornamenti a breve anche se, come detto, il peggio e’ stato escluso proprio dal Sant’Anna che ha attivato la procedura con guanti, mascherine e altri protettori. Anche il Prefetto di Como, Bruno Corda, si e’ informato personalmente della vicenda quando e’ stato messo a conoscenza del caso.

ALTRO CASO SOSPETTO NEL MARIANESE: MEDICO IN ISOLAMENTO
emergenza ebolaIn queste ore anche un altro caso sospetto di contagio del virus ebola con tutte le procedure gia’ attivate. Un medico milanese (Paolo Setti Carraro), di recente tornato dall’Africa (Sierra Leone), e’in isolamento e in quarantena per 21 giorni – il tempo in cui si puo’ sviluppare il temibile virus – in una abitazione del marianese di proprieta’ del cognato. Procedure e precauzioni attivate: l’uomo non puo’ avere contatti con nessuno e per i viveri gli vengono lasciati al’esterno dell’abitazione. Ma si tratta di una precauzione visto che, al rientro dall’Africa, non ha accusato febbre.