
Potrei dire molte cose, la prima è sicuramente: “Mi piace il suo modo discreto di stare alla cultura della nostra città. Poi mi piace il suo teatro e come racconta storie di noi uomini e donne”. Jacopo Boschini ha una storia da indagare, da esplorare, da ricostruire. “Io non sono quel che sono” è la storia di Otello, di sua moglie Desdemona e dell’amico fidato Iago. Shakespeare? Forse, ma ancor più per provare a comprendere noi stessi. Jacopo e la Cooperativa Attivamente hanno lanciato una raccolta dal basso per poter raccontare “Io non sono quel che sono”.
Tagli dei finanziamenti e crisi economica inaridiscono le risorse per la cultura in Italia. Ci sono progetti che cercano una sponsorizzazione diffusa per vedere la luce e lo strumento più democratico per raccogliere i soldi di “micro mecenati” si chiama crowfunding (fondi da parte del pubblico sarebbe la traduzione), ed è utilizzato da una decina di anni all’estero soprattutto in campo artistico. Anche Como si “internazionalizza” con il crowfunding sfruttando la internet per la raccolta di fondi che diventeranno poi tangibile in progetti che dalla cultura producono cultura. L’ ultima iniziativa di questo tipo è partita con il coinvolgimento di esponenti del mondo culturale comasco interpellati sul progetto “Io Non Sono quel che sono” del regista comasco Jacopo Boschini che ha posto in essere una nuova idea che sposi perfettamente una progettualità con il fine socio-culturale. E uno story teller come Jacopo non si è lasciato sfuggire l’occasione di raccontare una storia anche attraverso il percorso di crowfunding.
Ecco alcuni testimonial del tam tam in rete per “Io non sono quel che sono”
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Una vasta eco quella del Crowfunding che dagli Stai Uniti e dall’Inghilterra è sbarcata in Europa nel corso degli anni sino a ragguagliare risultati eccezionali e diffondersi anche nel nostro paese. Nello specifico del caso il progetto portato avanti da Boschini si concretizzerà in un viaggio introspettivo che partendo dalle diversioni emotive dell’animo umano ne condensa ponendole in rilievo le problematiche sottese che accompagnano in un quotidiano sempre più complesso la vita di tutti. Con queste parole si potrebbe definire “ Io Non Sono quel che Sono” il progetto portato avanti da Boschini nell’alveo del Progetto “Aurora” che debutterà il prossimo 14 aprile al Teatro Sociale di Como e che sarà seguito da altre due serate di conferenze il 21 ed il 28. Una sorta di spettacolo non spettacolo, un ibrido, un’idea che come affermato dallo stesso Boschini “ Nasce anche in seguito all’esperienza ormai decennale di un progetto che abbiamo seguito per Como e che è stato rilevato dalla Cooperativa Attivamente; un progetto “Aurora” rivolto prevalentemente alle famiglie, difatti le tematiche affrontate durante gli incontri sono anche di carattere sociale , e spaziano dall’ascolto alla crescita personale, la violenza sulle donne al bullismo. Lo scopo è anche quello di sensibilizzare le persone a riguardo. Il 14 si terrà il debutto sul palco dove io ed un attore partiamo da una tragedia shakespeariana quella dell’ “Otello” per ripercorrerne l’opera e far emergere problematiche, ragionando su alcuni gesti che si compiono, un modo per sensibilizzare le persone su tematiche che ci toccano da vicino.” Insomma una forma innovativa di porre in scena con il piglio introspettivo e narrativo al contempo quell’humus emotivo che molte volte diviene una sospensione onirica dell’esistenza quotidiana, riposta in un cantuccio nelle secrete stanze dell’emotività. E la forza di questo spettacolo è proprio il volere porre in rilievo e rendere partecipe della riflessione gli spettatori, perché attraverso il coinvolgimento della sintassi della vita si scarnificano i sentimenti che ci accompagnano. Dunque una rappresentazione-conferenza“ Io non sono quel che sono” che si pone anche come capofila nella forma di Crowfunding che caratterizza il suo divenire, ed anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli esponenti del mondo culturale di Como che sono stati interpellati ed il cui parere è stato reso fruibile mediante dei brevi video che sono visionabili sulla pagina facebook del progetto. Ragionamento e narrazione si intrecciano indissolubilmente per cantare la complessità del nostro essere umani, la storia quella di Otello e di sua moglie Desdemona sono l’incipit a partire dal quale si snoderanno le riflessioni analitiche di un divenire quello umano che poi si fonde con un protagonismo quello emotivo che ci sospinge tra il risolto e l’irrisolto tra l’essere ciò che siamo e l’essere ciò che realmente dovremmo o potremmo essere. Ricordiamo che per poter assistere alla prima sarà indispensabile iscriversi al ciclo dei tre incontri del progetto “Aurora”.
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Stefania Ferro