
Davide Rondoni e la poesia, un binomio indissolubile, che fa dell’uomo il poeta e della poesia una realtà filtrata attraverso la lente introspettiva di un animo che ne attraversa lo scorrere immortalandolo nei versi. Ospite della Casa della Poesia di Como lo scorso venerdì, il Poeta, Scrittore, ma anche Autore teatrale e Giornalista, ha incantato i presenti ad una serata che ha avuto luogo nella suggestiva Biblioteca dell’Associazione G. Carducci a Como. “ La Cosa Inaudita -Un Itinerario poetico e religioso negli scritti di Davide Rondoni” (Subway Edizioni) il saggio di Elisabetta Motta che ha condotto la serata in un dialogo con lo scrittore, ad introdurre i lavori Laura Garavaglia della Casa della Poesia di Como, che tra l’altro ha ricordato “ La recente vincita dello scrittore al “Premio Antonio Fogazzaro” che è un po’ un premio nostrano”, in cui nella sezione “Poesia edita” si è classificato primo con “Si tira avanti solo con lo schianto” per Whitefly Press. L’iter dialettico dell’incontro si è focalizzato su quelle sfumature in virtù delle quali la poesia si rende tale, “L’Arte, ma la Poesia in generale sono sempre state legate alla ricerca di un senso della realtà”, il libro attraversa vari aspetti della poesia di Rondoni, tra cui anche quella del teatro e attraverso queste tematiche si costruisce il suo universo poetico. La poesia nasce da un dato della realtà da un gesto, dal valore fondante dell’esperienza, attraverso cui essa mette a fuoco dentro il reale. “La poesia è sempre esistita, la parola è uno strumento di conoscenza del reale, anche per rapportarvisi meglio e relazionarsi col mondo. La vita che ci capita accade, e l’accensione delle parole è un’esperienza che fanno tutti non soltanto i poeti- ha affermato lo Scrittore- quando l’esperienza eccede le parole allora avviene l’esperienza poetica. Poi in qualcuno questa esperienza poetica della lingua diventa un’arte per cui per metter a fuoco ciò che ti accade ci si mette a fare poesia ed a guardare poeticamente l’esperienza. L’esperienza poetica, le parole non sono una forma di decorazione del mondo ma una messa a fuoco, ed è una della cose che l’uomo contemporaneo patisce perché gli arrivano continue informazioni e ciò porta alla consunzione di se stessi perché non si riesce ad accedere alla realtà. Si apprende il contenuto della visione quando si è di fronte a qualcosa che accade, una scena che è inattingibile in maniera logica rivela una scena, l’uomo contemporaneo non è più chiamato a guardare il mondo come una scena. La poesia ti fa guardare la realtà come qualcosa che ti sta dicendo qualcosa. La citazione manzoniana all’andirivieni delle montagne, tu l’accetti che le montagne andirivengano perché dopo c’è l’interpretazione.”. Il cursore tematico durante la serata, si è poi spostato sullo “status” e sull’”autorevolezza” di un autore che in quanto tale secondo Rondoni “viene ascoltato perché ha autorevolezza e perché esiste lo status di poeta”. A proposito di memoria poi, memoria intesa “come ambito di lavoro e non come un serbatoio, perché si scrive sempre avendo un rapporto con la memoria” Rondoni ha fatto riferimento al suo prossimo libro su una figura storica emblematica, quella di “ Francesco Baracca” (che è stato il principale asso dell’aviazione italiana e medaglia d’oro al valor militare nella prima guerra mondiale ndr).e che proprio qui a Como nel mese di maggio lo vedrà ospite per una presentazione. La poesia come atto di cesellare le parole attraverso l’emotività che nasce dall’esperienza di una vita che dell’ordinarietà trae la sua forza per divenire straordinarietà. Sono questi gli atti del Poeta, di colui che è tale perché plasma la realtà con la forza demiurgica delle parole. Prima di ripartire Davide Rondoni si è intrattenuto per uno scambio di parole ai microfoni di ciaocomo.it di seguito l’intervista allo Scrittore
Stefania Ferro
https://soundcloud.com/ciaocomo-1/davide-rondoni-intervista