Giovane comasca premiata dal Rotary per una ricerca sul Baradello

Grazie a uno studio sulle malte degli scavi del Baradello, è andato a Cristina Corti, 34 anni di Lambrugo (CO), collaboratrice esterna dell’attività di ricerca del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria, il premio per la ricerca attribuito annualmente dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus, su Fondi Rotary.
Il bando per l’edizione 2014 premiava il miglior lavoro nel campo dei: “Sistemi di valorizzazione degli elementi di interesse storico, artistico o ambientale presenti sul territorio della provincia di Como per il potenziale sviluppo del turismo economico e culturale”. La dottoressa Corti ha ottenuto il premio per l’articolo “Thermal analysis and archaeological chronology: the ancient mortars of the site of Baradello (Como, Italy)” (C. Corti, L. Rampazzi, R. Bugini, A. Sansonetti, M. Biraghi, L. Castelletti, I. Nobile, C. Orsenigo) pubblicato su “Thermochimica Acta”, rivista internazionale specializzata sull’analisi termica. La cerimonia di premiazione avverrà il 21 maggio 2015, al Teatro Sociale di Como.
Negli ultimi anni il sito del Baradello è stato oggetto di ricerche archeologiche finanziate dai progetti “Un castello per tutti” (Regione Lombardia e Amministrazione Comunale di Como) e “Una fortezza per tutte le età” (Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e Parco regionale Spina Verde di Como). “Queste campagne di scavo hanno portato al rinvenimento di strutture murarie intorno al Castello vero e proprio, ma l’analisi visuale degli edifici scoperti e l’esame delle fonti storiche ha permesso agli archeologi di definire solo in modo parziale la loro storia” spiega la dottoressa Corti.
“L’Università degli Studi dell’Insubria è stata, quindi, coinvolta in un progetto di caratterizzazione chimica e mineralogica (in collaborazione con l’ICVBC CNR di Milano) dei materiali da costruzione rinvenuti, allo scopo di integrare le informazioni già disponibili e cercare di tracciare una cronologia di costruzione del sito, la cui conoscenza più approfondita potrà sicuramente essere sfruttata anche dal punto di vista della sua fruizione culturale e turistica” aggiunge la professoressa Laura Rampazzi, docente di Chimica Analitica dei Beni Culturali e coordinatrice del progetto.
«Tra le molte tecniche di analisi chimico-mineralogica utilizzate per lo studio delle malte provenienti da questo sito, l’analisi termica (termogravimetria e calorimetria a scansione differenziale) si è dimostrata particolarmente utile. Ciò ha permesso di evidenziare somiglianze e differenze tra le strutture architettoniche in esame, confermando le ipotesi formulate dagli archeologi e suggerendo una possibile cronologia costruttiva del sito» conclude Corti.
L’utilizzo di questa tecnica si è dimostrato particolarmente innovativo, tanto da portare alla pubblicazione del lavoro “Thermal analysis and archaeological chronology: The ancient mortars of the site of Baradello (Como, Italy)” su una prestigiosa rivista internazionale di settore e, in seguito, al premio Rotary.