Lo zingaro di Cernobbio si costituisce: trema il calcio (VIDEO ARRESTO E FOTO)

Lo zingaro di Cernobbio – Lo “sfregiato”, il capo degli Zingari Hristyan Ilievski (Foto sotto), si è costituito questo pomeriggio: la polizia lo ha preso in custodia all’aeroporto di Orio al Serio, dove è atterrato con un volo proveniente dal Montenegro. Da lì è stato trasferito al carcere di Cremona. E’ la fine della latitanza del personaggio-chiave del Calcio-scommesse, inchiesta portata avanti dalla Procura di Cremona in questi anni e che ha visto tra i protagonisti nomi importanti del calcio italiano. “Ha deciso di collaborare e dovrebbe farlo per davvero. Ce lo ha anticipato il suo avvocato”, cos’ il Pm Di Martino che ora lo aspetta per l’interrogatorio
Sono passati quasi quattro anni da quando il nome di Hristiyan Ilievski è comparso per la prima volta negli atti delle indagini. L’uno giugno 2011 la Procura di Cremona procede con i primi arresti (compresi Beppe Signori, Mauro Bressan, Antonio Bellavista e Vittorio Micolucci) firmati dal Gip Guido Salvini. L’attenzione mediatica è tutta per i nomi eccellenti e pochi danno peso a quel nome sconosciuto e “missing” perché la polizia non lo ha trovato nella sua residenza di Cernobbio, la base operativa della banda. Solo con il passare dei mesi, con le prime confessioni (Micolucci, poi Gervasoni e Carobbio arrestati nel dicembre 2011 con Cristiano Doni e Gigi Sartor) e le intercettazioni si capisce bene qual è il ruolo di Ilievski e la sua banda: è lui, secondo gli inquirenti, a cercare “informazioni sicure” sulle partite combinate dal suo appartamento in riva al lago, a girare l’Italia per incontrare i giocatori e corromperli, offrendo molti soldi (anche 200 mila euro per una sfida di A), guardando in faccia i calciatori perché non voleva fregature.
Ilievski e’ un gigante di un metro e novanta per 120 chili, con una cicatrice in faccia difficile da dimenticare, “regalo” della guerra del Kosovo per lui che era un agente speciale della polizia macedone in un Paese segnato da scontri e vendette. Da qui il soprannome di “sfregiato”.