Anafilassi: al Sant’Anna un campagna europea sulle allergie

Il veleno di vespe, api e calabroni, alcuni alimenti e alcuni farmaci possono scatenare in alcune persone predisposte una reazione allergica.
Si tratta della cosiddetta anafilassi, una risposta che l’organismo mette in atto per difendersi, ma che può avere anche conseguenze molto gravi, come nel caso dello shock anafilattico. Su questa tematica è stata promossa in Europa dall’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI), a partire dal mese di aprile, la campagna “Awareness sulle malattie allergiche”, a cui ha aderito l’Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri (AAITO) e alla quale partecipa anche il Servizio di Allergologia dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” di Como.
Obiettivo dell’iniziativa è informare l’opinione pubblica, pazienti e familiari dell’importanza delle malattie allergiche e del loro impatto epidemiologico e socio-economico.
La campagna toccherà aspetti diversi delle malattie allergiche: ad aprile il focus sarà sull’anafilassi, in seguito saranno trattate la rinite e l’asma allergico e poi, per concludere, le allergie alimentari.
Per quanto riguarda l’A.O. Sant’Anna, oltre all’informazione ai media, i contenuti relativi agli argomenti individuati da EAACI saranno consultabili, mese dopo mese, sulla home page del sito dell’azienda ospedaliera (www.hsacomo.org) e pubblicizzati sui social dell’Ao comasca (Facebook e Twitter).
La reazione allergica
“L’anafilassi – spiega Marina Russello, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica del Sant’Anna – è una reazione di ipersensibilità severa, potenzialmente fatale, caratterizzata dalla rapida insorgenza con coinvolgimento delle vie aeree, apparato respiratorio e apparato cardiocircolatorio e associata normalmente, ma non sempre, ad alterazioni della cute e delle mucose. Può essere causata, in soggetti allergici, dall’assunzione di alimenti, farmaci o dalla puntura di vespe, api e calabroni. Il quadro sintomatologico è variabile con manifestazioni cutanee e respiratorie fino a ipotensione e collasso o morte se non immediatamente trattata”.
I percorsi
E’ fondamentale che qualora un paziente abbia avuto una precedente reazione anafilattica, venga tempestivamente valutato dallo specialista con i test adeguati per individuare il possibile agente scatenante per poterlo evitare o trattare, come, ad esempio,
nel caso di allergia a imenotteri.
“A questo proposito – aggiunge la dottoressa Russello – il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna a San Fermo della Battaglia è già stato allertato e istruito per inviare con urgenza all’Ambulatorio di Allergologia i pazienti ricoverati per shock anafilattico da puntura di imenottero o altra causa. E’ di estrema importanza che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e comunque tutti i medici che vangano a conoscenza, nei loro pazienti, di episodi sospetti, indichino il percorso corretto per la diagnosi e la terapia di tali manifestazioni”.
Il paziente con anafilassi, oltre alle norme preventive, deve avere a disposizione farmaci salvavita (adrenalina) da usare in situazioni di emergenza.
L’avvertenza: no a test “alternativi”
Ecco l’avvertenza che viene dagli specialisti “Le reazioni allergiche possono essere di estrema gravità – evidenzia Russello – e per tale motivo devono essere usati metodi diagnostici validati. In particolare, non devono essere utilizzate metodiche alternative – Test “in vivo “ quali Dria-VEGA Test, SARM, Test del Capello o test “in vitro” quali ricerca di IgG4 specifiche, Test di citotossicità che sono oggi ampiamente proposti da farmacie o alcuni laboratori privati- – che non sono in grado di evidenziare i veri allergeni responsabili, mettendo quindi a repentaglio la vita stessa del paziente”.
Dati
Un europeo ogni 300 è colpito dallo shock anafilattico almeno una volta nella vita. Nel corso degli ultimi dieci anni, i casi di reazioni allergiche gravi che richiedono un ricovero ospedaliero sono aumentati di 7 volte.
Contatti: Ambulatorio di Allergologia, Poliambulatorio via Napoleona 60, Como
tel 031.585.5567 – e-mail: allergologia.como@hsacomo.org