Disabilità e indipendenza: a Villa San Giuseppe un incontro

Per le persone con disabilità molto spesso è difficile rendersi auto sufficienti, anche solo in piccoli gesti. A volte la mancanza di informazioni non permette di sapere che in realtà, in alcuni casi, è possibile riconquistare un po’ di autonomia. Ecco perché disabilità e indipendenza sono al centro di un incontro che si terrà domani, 21 maggio alle 17.30, nella casa di cura Villa San Giuseppe ad Anzano del Parco.
Si tratta del terzo di cinque appuntamenti dal titolo ‘Vorrei essere autosufficiente almeno in casa nonostante la mia disabilità. Efficacia della terapia occupazionale per il mantenimento dell’autonomia personale’. La relatrice sarà la terapista occupazionale Denise Intorcia. Si tratta di un incontro dedicato a tutti coloro che non riescono più a svolgere semplici attività quotidiane (pazienti con sclerosi multipla, frattura al femore piuttosto che con invalidità a una mano) e che forse non sanno che con piccoli e semplici trucchi potrebbero recuperare almeno in parte alcune abilità. L’obiettivo è sensibilizzare sulle possibilità offerte oggi dalla tecnologia e svelare alcuni piccoli trucchi (insegnando nuovi modi di fare le cose) che possono migliorare la qualità di vita di chi porta addosso il peso della disabilità.
L’incontro segue quello del 16 aprile scorso, dove si era trattato il problema della demenza. Fa parte infatti di un ciclo di cinque appuntamenti che proseguirà ogni terzo giovedì del mese, dalle 17.30 alle 19, fino al prossimo ottobre. Tutti organizzati dalla struttura di Anzano del Parco, proprio nella sua sede. “Il nostro obiettivo è dare risposte a quelle che sono le domande più frequenti che ci vengono rivolte dai pazienti durante la degenza nella nostra struttura o in attività ambulatoriale”, spiega Luciano Suardi, medico fisiatra responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione della Casa di cura. L’ambulatorio è molto attivo e copre il territorio di Lecco, Como e Monza e ha un’ampia casistica di pazienti. “La terapista occupazionale è una figura che abbiamo introdotto di recente, insieme alla neuropsicologa, e che ci supporta nella riabilitazione per dare un servizio sempre più di qualità ai pazienti. È tra l’altro una figura ancora poco conosciuta, che si rivela in molti casi indispensabile”, racconta Barbara Pontiggia, Direttore Sanitario e di Struttura.
Non tutti sanno cosa fa il terapista occupazionale. Si tratta di un professionista che può lavorare in struttura o direttamente al domicilio del paziente, per educare per esempio il familiare a intervenire in aiuto del malato solo quando c’è davvero la necessità. Si tratta poi di una sorta di realizzatore di sogni perché consente ad alcune persone di mantenere le proprie passioni e di non pesare sulla famiglia nonostante la malattia o l’invalidità. “Il paziente che si è rotto il femore – racconta Denise Intorcia – spesso non riesce ad infilarsi nemmeno le calze, io gli spiego che esiste uno strumento, l’infila calze appunto, che gli potrà consentire di raggiungere l’obiettivo”. A una donna di 40 anni, affetta da sclerosi e con la grande passione per la scrittura e per la traduzione di romanzi in lingua straniera, Denise ha ad esempio restituito la gioia di vivere. “Tanto la malattia l’aveva indebolita che non riusciva più a impugnare la penna e ad avere una grafia riconoscibile e se lo faceva era con grande fatica – prosegue la specialista – Con il mio aiuto ha scoperto l’esistenza di un tipo di impugnatura per la Biro, molto più grande, che le ha consentito di continuare a fare ciò che amava. Quando ci è riuscita, si è messa a piangere”. Certe volte questi strumenti sono offerti dal servizio sanitario e del tutto gratuiti oppure acquistabili a prezzi modici in un semplice negozio di ortopedia.
Il programma degli incontri futuri
Ho una mamma anziana, ancora lucida e autonoma, da un po’ di tempo mangia a fatica, rifiuta il cibo e perde peso. Rifiuto del cibo o disturbo della deglutizione? Un problema da capire e da affrontare.
Erika Ciaccia, logopedista (17 settembre)
Ho bisogno di una carrozzina particolare e del montascale per poter uscire di casa; a quale specialista mi devo rivolgere, a quale struttura, in che modo devo procedere?
Valutazione, prescrizione e collaudo degli ausilii in ambito domiciliare.
Luciano Suardi, fisiatra (16 ottobre)