Lombardia: accordo per ridurre la burocrazia Pmi-inps

Pubbliredazionale – “Attraverso la semplificazione e razionalizzazione dei canali di comunicazione si recupera efficienza nella gestione delle risorse, garantendo, al contempo, tempi certi di risposta”. Questo è un commento fatto recentemente dal presidente di Confapi Lombardia, che sottolinea che se questo è un obiettivo che non viene raggiunto dal governo centrale, può essere ottenuto con la buona volontà e l’impegno delle parti coinvolte.
In questo caso infatti si tratta del tracciato di una via che serve proprio per semplificare la gestione e le procedure che le pmi devono seguire per essere in regola con gli adempimenti Inps-Inpdap e Inail (vedi i prestiti offerti dall’ente previdenziale su calcoloprestito.org). Ma non solo meno burocrazia, ma anche un aiuto concreto per i vertici delle piccole e medie imprese affinchè le leggi, soprattutto in tema di sicurezza sul lavoro. Infatti, come ha sottolineato il direttore dell’Inail Lombardia, Traficante, “la sicurezza sul lavoro deve rappresentare una ricchezza e un punto di forza per le aziende e diventare una garanzia per i lavoratori e le loro famiglie”.
Da qui è nato l’accordo con Confapi Industria, che offre la concreta possibilità di un sostegno alle imprese che adottano soluzioni tecnologiche ed organizzative, mirate a ridurre stabilmente il fenomeno “infortunistico e tecnopatico”. Stesso principio di miglioramento e semplificazione che ha portato all’accordo con l’Inps, dove la standardizzazione delle procedure, e soprattutto il canale preferenziale accordato all’invio delle richieste e pratiche per via telematica, dovrebbe anche abbattere i costi legati alla sfera gestionale.
Un aiuto che consente di proporre “un supporto concreto alle imprese perché permette di ridurre le distanze tra pmi e istituzioni, in una fase storica in cui dobbiamo fare il possibile per semplificare e agevolare i rapporti tra enti e imprese, favorendo così la competitività”, è la chiosa del presidente di Confapi Industria. Guardando poi al contesto in cui è avvenuto questo incontro, ovvero all’interno dell’apposita zona allestita all’Expo 2015, la sensazione è che l’eccellenza italiana possa veramente ripartire con slancio, se viene offerta la giusta spinta, o se quanto meno vengono eliminati inutili fardelli e freni burocratici.