Rinite allergica: rischio asma se non curata (CONSIGLI E VIDEO INTERVISTA)

9 giugno 2015 | 15:05
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Rinite allergica: rischio asma se non curata  (CONSIGLI E VIDEO INTERVISTA)

Trascurare la rinite allergica può causare l’insorgenza di asma. E’ l’allerta lanciata dalla seconda “puntata” della campagna informativa “Awareness sulle malattie allergiche”, promossa in Europa dall’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI), a cui ha aderito l’Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri (AAITO) e alla quale partecipa anche il Servizio di Allergologia del Sant’Anna.

“La Rinite Allergica – spiega Marina Russello, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica del Sant’Anna -, nota anche come raffreddore allergico o raffreddore da fieno, è un problema sanitario globale, con una prevalenza in continuo aumento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che attualmente la prevalenza nei paesi industrializzati è circa del 15-25%, mentre nei bambini è più elevata e pari anche al 30-40%”.

Tale patologia è spesso sottovalutata, non essendo considerata una malattia grave, per cui molti pazienti non si rivolgono al medico o non seguono terapie regolari. Da vari studi epidemiologici risulta che questa patologia è gravata da costi sociali elevati, legati sia alle terapie sia a costi “indiretti” per la perdita di giornate lavorative o di scuola e per un calo globale di rendimento nelle proprie attività quotidiane.

“Un elemento spesso trascurato sia dai pazienti sia dai curanti – aggiunge la specialista – e di notevole impatto sono le comorbidità, cioè altre patologie che si associano alla rinite allergica. Sono molteplici, ma le più rilevanti sono certamente l’asma e la rinosinusite cronica, associata eventualmente a Poliposi nasale”.

L’asma bronchiale interessa circa il 5-7% della popolazione generale e il controllo della malattia si ottiene in non oltre il 50% dei pazienti, probabilmente per un inquadramento che sottostima la patologia o a causa della mancata aderenza al trattamento farmacologico da parte del paziente.

“Da anni – sottolinea Russello – è emerso come la rinite allergica sia fattore di rischio per asma bronchiale. Inoltre, la presenza di rinite nel paziente asmatico è un fattore di rischio per un minor controllo dell’asma. Per questo motivo è essenziale un accurato iter diagnostico delle patologie allergiche respiratorie: questo iter deve partire prima di tutto dalla clinica e l’informazione e la collaborazione col MMG risulta essenziale. Successivamente l’impostazione di indagini allergologiche appropriate, indicate dallo specialista con percorsi validati da linee guida accreditate, (ARIA, GINA, ecc.) permette una corretta diagnosi e terapia”.

La patologia e i sintomi

La rinite allergica è un’infiammazione delle mucose nasali. I sintomi più diffusi sono il naso che cola e prude, gli starnuti, a volte associati all’arrossamento e al prurito degli occhi. E’ causata da allergeni esterni, come i pollini, o da allergeni che si trovano nei luoghi chiusi, come gli acari della polvere.

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La diagnosi

La diagnosi deve partire dall’individuazione dell’allergene responsabile attraverso un’anamnesi accurata e test cutanei (Prick test), seguiti in seconda battuta dalla ricerca su siero delle IgE (immunoglobuline) specifiche tramite un esame del sangue. L’indagine, però, non sempre termina così, in quanto il medico deve valutare eventuali comorbidità associate con spirometria, rinoscopia, valutazione oculistica o altre indagini che si ritengano necessarie.

Al termine di tale iter, dopo la diagnosi si può valutare la terapia più adeguata, dalla terapia sintomatica “al bisogno”, a terapie di fondo per ottenere il miglior controllo possibile dei sintomi, soprattutto asmatici, per arrivare alla desensibilizzazione il “vaccino” o meglio AIT (Allergen Immunotherapy) o a terapie ancora più impegnative, da eseguire in ambito ospedaliero se non si ottiene un sufficiente controllo con i mezzi precedenti.

La campagna

Obiettivo dell’iniziativa “Awareness sulle malattie allergiche” è informare l’opinione pubblica, pazienti e familiari dell’importanza delle malattie allergiche e del loro impatto epidemiologico e socio-economico.

La campagna tocca aspetti diversi delle malattie allergiche: dopo il focus del mese scorso sull’anafilassi, ora tocca a rinite e asma allergica e si concluderà il mese prossimo con un approfondimento sulle allergie alimentari.

Per quanto riguarda il Sant’Anna i contenuti relativi agli argomenti individuati da EAACI sono consultabili, mese dopo mese, sulla home page del sito aziendale www.hsacomo.org e pubblicizzati sui social dell’azienda ospedaliera comasca (Facebook e Twitter).

Contatti: Ambulatorio di Allergologia, Poliambulatorio via Napoleona 60, Como

tel 031.585.5567 – e-mail: allergologia.como@hsacomo.org