L’architetto Stefano Boeri primo ospite di Zelbio Cult

Con l’architetto Stefano Boeri parte oggi “Zelbio Cult”e anche questa volta, come ogni anno, mi chiedo,: “E’ auto celebrativo definire “cult” fin dal titolo una propria iniziativa culturale?” Può essere, ma scorrendo il libro degli ospiti delle scorse edizioni, conoscendo il taglio informale che hanno gli incontri di Zelbio e, soprattutto, considerando che raggiungere il minuscolo paesino del triangolo lariano è una cosa da veri cultori, ecco che “Zelbio Cult” quale titolo per la rassegna estiva che dal 2008 porta sulla dorsale del monte S.Primo esponenti di primo piano della cultura italiana, è un ironico calambour che gioca tra culto e cultura.
l festival più fresco dell’estate, in un paesino di duecento abitanti a 800 metri di altitudine. Nato da un gruppo di amici che passa le vacanze in questa perla sul Lario, ‘Zelbio Cult’ è diventato un appuntamento fisso del turismo culturale. La rassegna, che spazia dall’arte alla musica, dalla letteratura allo sport, inaugura oggi la sua VIII edizione e va avanti fino al 30 agosto con otto “incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”, curati dal giornalista Armando Besio. Undici personaggi pubblici, da lui intervistati nel Teatro di Zelbio (ore 21, ingresso libero), per raccontare la società di oggi e di domani.
Il primo ospite, Stefano Boeri, protagonista dell’incontro Nel cielo sopra Milano. Il mestiere dell’architetto raccontato dal progettista del Bosco verticale, il grattacielo più bello e innovativo del mondo.
Ordinario di urbanistica al Politecnico di Milano e visiting professor in numerose università del mondo (da Harward a Mosca), Boeri ha diretto le riviste Domus e Abitare e ha fondato Multiplicity, un network internazionale dedicato allo studio delle trasformazioni urbane contemporanee. Il suo Bosco verticale ha ricevuto nell’ottobre dello scorso anno l’International Highrise Award, un prestigioso riconoscimento che premia la bellezza, l’innovazione e la sostenibilità di torri e grattacieli costruiti in tutto il mondo.
L’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli è atteso alla rassegna venerdì 31 luglio. Tra i due big s’inserisce quel genio di Leonardo, portato a Zelbio da uno dei suoi massimi esperti, direttore del restauro del Cenacolo: lo storico dell’arte Pietro C. Marani, sabato 25 luglio. Agosto è tempo di gialli. Sabato 8 agosto arriva Alessandro Robecchi, scrittore d’alta classifica, autore di Maurizio Crozza, scoperto da Sellerio. Ferragosto è dedicato alla ‘Camilleri in gonnella’, Elda Lanza, prima “signorina buonasera” della storia della televisione, Commendatore per meriti culturali.
Ogni anno Zelbio Cult, che all’inizio faticava a trovare gli ospiti e ora deve dire dei no, offre una ‘ciliegina sulla torta’, un protagonista apparentemente meno noto, con una bella storia. Quest’anno tocca a Marco Bonitta, commissario tecnico della Nazionale femminile di pallavolo, con una vicenda personale di cadute e risalite. Bonitta interviene venerdì 21 agosto. Per finire due spettacoli. Sabato 22 agosto va in scena la pièce su Gianni Brera, il più grande giornalista sportivo, e non solo, italiano, interpretata da Sabina Negri e Bebo Storti con l’accompagnamento musicale alla chitarra di Simone Spreafico. L’ultima serata della rassegna, domenica 30 agosto, ospita il concerto dell’Ensemble Baroccolario, composto dai violinisti Chiara Zanisi e Stefano Barnesch.
Tutto il programma su www.zelbiocult.it/