Zelbio Cult: Pietro C.Marani racconta quel gran genio di Leonardo. Tutti i protagonisti della rassegna
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Zelbio, un caratteristico paesino di 200 abitanti a 800 metri d’altezza tra i monti, le grotte e i boschi di castagno del Triangolo Lariano, ospita per l’ottavo anno il festival “ZELBIO CULT – Incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”, organizzato dalla Pro Loco e dalla Biblioteca comunale, curato da Armando Besio, responsabile delle pagine culturali milanesi de La Repubblica.
Dopo Flavio Caroli, Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio, ospiti delle scorse edizioni di Zelbio Cult, e dell’architetto Stefano Boeri che ha aperto gli incontri di quest’anno, sabato 25 luglio sarà la volta di Pietro C. Marani, uno dei più importanti studiosi di Leonardo. L’occasione è la grande mostra “Leonardo da Vinci 1452- 1519” al Palazzo Reale di Milano, curata da Marani (anche direttore del restauro del Cenacolo) con Maria Teresa Fiorio. Lo storico dell’arte terrà una conferenza con immagini dedicata ai segreti e ai molteplici talenti del genio Da Vinci, disegnatore, pittore, scultore, architetto e ingegnere (civile e militare) che visse la sua stagione più feconda nell’ultimo ventennio del Quattrocento nella Milano di Ludovico il Moro.
L’incontro con Pietro C.Marani, come tutti quelli della rassegna, è a ingresso libero con inizio alle ore 21 nel Teatro di Zelbio
Il programma completo degli “incontri d’Autore su quell’altro ramo del lago di Como” è ricco di ospiti speciali. A chiudere il mese di luglio sarà Ferruccio de Bortoli, uno dei più famosi e autorevoli giornalisti italiani, venerdì 31 luglio ci parla della sua esperienza nell’incontro intitolato “Il Corriere in una sera. Il mondo dei giornali raccontato da un grande direttore”. De Bortoli ha diretto il “Sole 24 ore” e per due volte il “Corriere della Sera”, oggi è presidente della casa editrice Longanesi.
Sabato 8 agosto sarà la volta di una delle voci più nuove e originali della letteratura giallo noir italiana, Alessandro Robecchi, rivelazione nel 2014 con “Questa non è una canzone d’amore” (pubblicato da Sellerio, lo stesso editore di Camilleri e Malvaldi), in classifica tra i libri più venduti per numerose settimane, uno dei casi editoriali dell’anno. Un successo replicato dal nuovo romanzo “Dove sei stanotte”, di cui ci parlerà nell’incontro “Amore, thriller e ironia in un giallo milanese, tra l’Expo e la periferia multietnica”. Robecchi è stato editorialista del quotidiano “il manifesto” e caporedattore del settimanale satirico “Cuore” ed è uno degli autori televisivi di Maurizio Crozza.
Sabato 15 agosto ancora una serata in giallo, ma al femminile, e con un’ospite davvero speciale. Elda Lanza, splendida novantenne, è stata la prima presentatrice della Rai degli anni Cinquanta, ha lavorato a vari programmi sperimentali in quegli anni, diventando esperta di costume e galateo. Ha pubblicato il manuale “Signori si diventa” per Mondadori. Nel 2012 ha esordito come giallista con Niente lacrime per la signorina Olga (edizioni Salani), prima tiratura esaurita in tre settimane, molte lodi da parte di autorevoli critici, tra cui Umberto Eco. Nel 2013 il Presidente Napolitano la nomina Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Docente di storia del costume, viene a parlarci di sé e del suo ultimo romanzo, appena uscito da Salani, nell’incontro: “La cliente sconosciuta. Una nuova inchiesta della “Camilleri in gonnella”.
Venerdì 21 agosto si parla di sport con Marco Bonitta, il commissario tecnico della Nazionale femminile di palla a volo nell’incontro intitolato: “Volley, fortissimamente volley”. Dopo una serie di vittorie con le squadre Big Power di Ravenna e Foppapedretti di Bergamo, nel 2001 Bonitta venne chiamato alla guida tecnica della nazionale femminile, con cui vinse la medaglia d’argento agli Europei quello stesso anno e nel 2005, e il Mondiale del 2002. Poi, alla vigilia dei Mondiali del 2006, venne stato sollevato dal suo incarico. Ma c’è il suo nome dietro alla bella prestazione dell’Italia nel recente mondiale del 2014, conclusa a Milano con un quarto posto che in termini di popolarità è valso quanto una medaglia d’oro. Il racconto di un uomo che è passato dall’altare alla polvere e ritorno, attraversando rabbia e perdono, non soltanto sul campo da pallavolo.
Sabato 22 agosto sul palcoscenico di Zelbio, che ha visto esibirsi le grandi attrici milanesi Arianna Scommegna e Elena Russo Arman, ritorna il teatro con lo spettacolo “Gioànn Brera, l’inventore del centravanti” di e con Sabina Negri e con Bebo Storti, accompagnamento musicale alla chitarra di Simone Spreafico. Al centro della pièce Gianni Brera (1919-1992), il più grande giornalista sportivo (e non solo) italiano, inventore di un nuovo linguaggio capace di raccontare con originalità e competenza l’epica popolare del calcio, del ciclismo, dell’atletica. Lo spettacolo, fra parole e musica (le canzoni di Enzo Jannacci riproposte da Bebo Storti) rievoca la sua figura umana e professionale sullo sfondo della storia italiana del Novecento.
Chiusura musicale, sulle note di due violini, domenica 30 agosto con l’Ensemble Baroccolario, composto dai violinisti Chiara Zanisi e Stefano Barneschi che propone un repertorio poco frequentato ma di grande suggestione – quello appunto per due violini – con musiche di Genimiani, Vivaldi, Telemann, Pugnani, Bartok, Stamitz, Graaf.