Sorpreso ad orinare all’ingresso dell’ospedale, aggredisce la guardia

Un’altra aggressione ai danni di un addetto alla sicurezza dell’ospedale Sant’Anna. L’episodio risale ad alcuni giorni fa ma è stato reso noto nelle ultime ore. L’aggressione ai danni dell’uomo sarebbe scattata a seguito della richiesta di spiegazioni nei confronti di un nordafricano sopreso ad urinare all’ingresso dell’ospedale di San Fermo. A seguito della segnalazione dell’accaduto l’addetto alla sicurezza si sarebbe avvicinato all’uomo per verificare la situazione, ma a quel punto il nordafricano si sarebbe scagliato colpendolo con un forte schiaffo, rompendo anche gli occhiali da vista dell’addetto alla sicurezza. Fortunatamente per la guardia nessuna ferita seria, ma i medici hanno comunque stabilito dieci giorni di prognosi.
L’ospedale Sant’Anna a seguito di spiacevoli fatti di cronaca con aggressioni al personale che opera all’interno dell’azienda, da alcune settimane ha introdotto la consulenza legale e psicologica per i dipendenti che dovessero subire aggressioni e la promozione di azioni di rivalsa (risarcimento danni, ecc.) nei confronti dei responsabili.
Si tratta di un documento redatto dall’Ufficio Affari Generali e Legali, dal Servizio Prevenzione e Protezione, dalle RSU, dalla rappresentanza dei Lavoratori per la Sicurezza e dalla funzione Risk Management che rappresenta il risultato di un lavoro iniziato due mesi fa dopo alcune aggressioni perpetrate ai danni del personale della Vigilanza, del Pronto Soccorso e del Dipartimento di Salute Mentale.
Gli atti di violenza contro gli operatori sono inclusi dal Ministero della Salutenell’elenco degli eventi sentinella, cioè eventi avversi di particolare gravità e potenzialmente evitabili che possono essere segnali della presenza nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o vulnerabilità che richiedono l’adozione di misure di prevenzione e protezione. Si pensi, ad esempio, all’alto tasso di conflittualità che può caratterizzare un Pronto Soccorso in un momento di sovraffollamento e lunghe attese per i codici meno gravi.
L’iter
La procedura, che si applica alle sedi ospedaliere ed extraospedaliere dell’azienda ospedaliera, prevede che la segnalazione dell’evento violento vada effettuata tramite il sistema aziendale di Incident Reporting (Risk Management) o quello di gestione degli infortuni, degli incidenti e delle situazioni pericolose (Servizio Prevenzione e Protezione). La funzione Risk Management e il Servizio Prevenzione e Protezione dovranno darsi reciproca comunicazione delle segnalazioni e, qualora fosse intervenuta, la Vigilanza dovrà inoltrare al Risk Management il verbale redatto in occasione dell’intervento.
A questo punto, il Risk Management dovrà condurre un’analisi di quanto accaduto evidenziando anche le possibili criticità organizzative conseguenti all’evento (interruzione di pubblico servizio, necessità di sostituire l’operatore in caso di infortunio, prolungamento dell’attesa per altri pazienti, etc.) e la presenza di eventuali danni a persone o cose.
Il documento prevede che il Sant’Anna metta a disposizione degli operatori vittime di violenza un servizio di counselling legale fornito dall’Unità Operativa Affari Generali e Legali. Su richiesta del dipendente verranno fornite informazioni riguardanti le modalità di autotutela e le forme di assistenza legale che l’azienda può assicurare nel caso concreto. L’Unità verificherà anche l’esistenza dei presupposti per la promozione di un’azione legale nei confronti della persona che si è resa responsabile dell’aggressione e formulerà alla Direzione le indicazioni per le eventuali azioni da intraprendere.
E’ a disposizione anche un servizio di counselling psicologico per attivare un colloquio con personale specializzato per ricevere aiuto nel superare il trauma psicologico subito. I dipendenti possono scegliere se rivolgersi al Consigliere di Fiducia oppure all’ambulatorio per lo stress lavoro correlato.