DOLORE PEDIATRICO – Anche a Como la prima indagine al pronto soccorso

I bambini italiani ricevono cure antalgiche durante la permanenza in Pronto Soccorso? Il loro dolore viene misurato tramite le apposite scale validate? E quali impressioni hanno i genitori che li accompagnano? È quanto si chiede il gruppo Piper, da 5 anni attivo per migliorare la gestione del dolore pediatrico in emergenza e urgenza, a pochi mesi dalla pubblicazione delle raccomandazioni cliniche sul dolore nella fase di triage e sul dolore da procedura, frutto proprio del lavoro del Gruppo.
Il 26 e 27 settembre, durante il “Piper Weekend”, i 29 Pronto Soccorso aderenti apriranno le porte alla prima indagine focalizzata sui bambini dimessi dai ps con codice verde e sui loro genitori, volta a rilevare quanto e come il dolore dei piccoli pazienti sia stato preso in carico, misurato e trattato. Tra questi, anche il Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Sant’Anna di Como, di cui è responsabile Salvatore Barca e che afferisce all’Unità Operativa di Pediatria, diretta dalla Maria Teresa Ortisi. L’indagine, che ha il patrocinio del Ministero della Salute, della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) e dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) e il contributo incondizionato di Angelini, è la più ampia e sistematica finora condotta in Italia a tal fine.
“Al centro del lavoro dell’operatore sanitario devono esserci il bambino e la sua famiglia – afferma Franca Benini, responsabile del Centro Regionale veneto di Terapia antalgica e Cure palliative pediatriche, Dipartimento di Pediatria Università di Padova e Responsabile scientifico del Gruppo PIPER -. Per avere un’idea realistica della qualità dei servizi che forniamo, abbiamo deciso di dar voce proprio ai fruitori finali di questi servizi: bambini e genitori, che ci aiuteranno a capire come migliorare le cose. Poi sarà fondamentale sviluppare strategie efficaci tanto per i Pronto Soccorso pediatrici, quanto per quelli dell’adulto, perché dei 5 milioni di accessi annui al PS da parte di bambini, solo il 10% avviene in strutture prettamente pediatriche. PIPER Weekend ha visto l’adesione di tutti i centri del network PIPER e la piena collaborazione tra medici e organizzatori dell’assistenza sanitaria, che hanno lavorato insieme per un obiettivo comune”.
Nei 29 Pronto Soccorso coinvolti, distribuiti in 26 città della Penisola, saranno allestiti specifici Info Point dove verranno condotte le interviste seguendo la traccia di due questionari declinati per adulti e per bambini. Ai genitori sarà, inoltre, distribuito materiale informativo sull’importanza della corretta valutazione del dolore, mentre i bambini riceveranno piccoli gadget (spille colorate, bolle di sapone). L’obiettivo è raccogliere circa 1.500 questionari, i cui dati saranno poi elaborati dall’Università La Sapienza e resi noti nei prossimi mesi.
“L’intenzione di occuparci in modo più strutturato del dolore sofferto dal paziente pediatrico risale al luglio 2009, quando abbiamo redatto la prima procedura operativa per la gestione del dolore post-operatorio nel bambino – spiegano Barca e Ortisi -. L’Azienda Ospedaliera ha sostenuto la nostra attività consentendo l’elaborazione di un nuovo grafico all’interno della documentazione clinica della degenza, in cui, accanto all’andamento della temperatura viene registrato l’andamento del dolore e gli interventi effettuati. In Pronto Soccorso, è stato possibile registrare il livello di dolore, già alla prima valutazione del triage, grazie all’inserimento all’interno del prospetto dei parametri vitali. Le basi formative e culturali sono così state poste. Nel 2015 si sta consolidando la pratica ed è quello che speriamo venga confermato dall’indagine proposta”.