A TAVERNOLA – Chiuso il centro di accoglienza per minori stranieri:”Decisione obbligata”

1 ottobre 2015 | 18:36
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A TAVERNOLA – Chiuso il centro di accoglienza per minori stranieri:”Decisione obbligata”

“La decisione di chiudere il centro è stata obbligata e la responsabilità di essere arrivati a questa determinazione è tutta interna alla cooperativa che aveva in gestione il servizio. A nulla sono serviti i verbali dell’Asl che, a seguito di più ispezioni avvenute nel corso di questo anno, intimavano una serie di interventi e di attenzioni, a nulla sono serviti i provvedimenti del Comune. Per il bene degli stessi ragazzi, dei quali la dirigente del settore Politiche Sociali è tutore legale, la decisione assunta  è stata la migliore”.

Così l’assessore alle Politiche Sociali Bruno Magatti spiega i motivi che hanno portato l’amministrazione comunale a stabilire di chiudere il centro di Tavernola, in via Vertua Gentile, dove erano accolti una ventina di minori stranieri non accompagnati. Alla chiusura è seguito, nel tardo pomeriggio di ieri, lo spostamento dei ragazzi in altre comunità per minori, in città per coloro per i quali erano attivi tirocinii formativi.

“Il contratto di gestione scadeva il 30 settembre e dopo aver sentito anche l’ufficio Legale si è giunti alla determinazione che non c’erano, allo stato, le condizioni né per una proroga né per poter dar corso a una nuova gara d’appalto – prosegue Magatti – La struttura presenta oggi una serie di danneggiamenti agli infissi e nei bagni, sono venute meno alcune condizioni di sicurezza e parte dell’arredo, che faceva parte della dotazione della struttura che è di proprietà comunale, è in condizioni pessime o mancante e non sostituito. Pur comprendendo la difficoltà di conduzione di gruppi di adolescenti, abbiamo dovuto rilevare i segni di una crescente inadeguatezza dell’azione di gestione e controllo dei minori ospitati”.

Nei confronti della cooperativa, il Comune procederà ora, attraverso l’ufficio Legale, a contestare mancanti interventi e inottemperanze rispetto al contratto. “Sarà necessario percorrere tutte le vie per recuperare quanto dovuto e riportare la struttura nelle condizioni in cui era stata consegnata” conclude Magatti.