Lo spionaggio,Snowden e la NSA nel docu-film CITIZENFOUR per i Lunedì del Cinema

12 ottobre 2015 | 11:12
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Lo spionaggio,Snowden e la NSA nel docu-film CITIZENFOUR per i Lunedì del Cinema

Sembra la trama di una spy story cinematografica, invece sono fatti veri quelli documentati in CITIZENFOUR, il film in programma questa sera allo Spazio Gloria di via Varesina per i Lunedì del Cinema. Inizio ore 21, ingresso con tessera Arci.

Citizenfour è quel punto esatto nel mezzo tra la Storia che accadeva a nostra insaputa, quella sorveglianza di massa nascosta sotto il tappeto dai governi. E la Storia per come l’hanno cambiata i cittadini come lui, il protagonista Citizenfour, nome in codice per Edward Snowden. Il punto di svolta sta  proprio in quella pellicola, quel docufilm: è la testimonianza di uno sconosciuto nato in North Carolina nel 1983, un giovane che collabora con la National Security Agency. Lui, che è Snowden, decide nel 2013 di affidare alla telecamera di Laura Poitras, regista, e alla penna di Glenn Greenwald, giornalista, le sue rivelazioni sulla sorveglianza diffusa. Informazioni di rilevanza mondiale che diventeranno quindi note all’opinione pubblica con il nome di “Datagate”.

Citizenfour è un docufilm da Oscar, vinto infatti nel 2015, ed è forse un film bello, ma soprattutto è una scelta di coraggio, la testimonianza di quelle rivelazioni mentre vengono portate alla luce. Il set senza finzioni è il Mira Hotel di Hong Kong, dove quel ragazzo come tanti sceglie di esporsi e correre un rischio, diventa un caso mondiale, verrà poi messo sotto accusa dai procuratori federali americani, ed è tuttora a Mosca con asilo politico. Nel documentario, lo seguiamo sullo schermo mentre spiega le tattiche di spionaggio dell’Nsa, chi, dove, come ci sorveglia, quanto è davvero grande questo “Grande fratello” che ci spia. Lo vediamo, Snowden, anche nell’intimità di ragazzo come tanti, mentre si mette la brillantina nei capelli, o quando chi lo intervista gli chiede se ha paura: le sue parole mettono la paura al secondo posto. Ma la telecamera, e noi con lei, cerca l’emozione nello sguardo di lui.