Mense: spariscono le cucine dalle scuole, si avvia iter per un punto unico di cottura

Non più pasti preparati nelle 17 cucine all’interno delle scuole comunali dell città, ma un unico luogo dove cucinare tutti i pasti. Con apposito indirizzo la giunta ha deliberato oggi di avviare l’iter per la realizzazione di un punto unico di cottura. Una decisione, spiegano da Palazzo Cernezzi, che consentirebbe di aumentare il numero dei pasti erogati servendo più strutture (ad esempio il Centro Diurno Disabili e le scuole secondarie di primo grado); di utilizzare gli spazi delle cucine in favore dei refettori che con superfici maggiori potranno ospitare più bambini e quindi diminuire le liste d’attesa per la mensa, di ridurre le spese legate agli adeguamenti normativi per le cucine (oggi i punti cottura sono 17) imposti da Asl e Vigili del Fuoco, ma anche di contenere i costi di approvvigionamento delle derrate alimentari (il rifornimento oggi interessa 17 punti con conseguenti oneri legati al trasporto, sosta, imballo e carico e scarico della merce). Quest mossa consentirebbe anche di di riqualificare le spese per il personale.
L’ipotesi allo studio, per caratteristiche strutturali e localizzazione, riguarda la scuola di via Isonzo, i cui alunni potrebbero essere trasferiti nel vicino edificio in via Picchi. “Con l’indirizzo operativo di oggi diamo il via ad un percorso di ottimizzazione di un importante servizio – spiega il vicesindaco Silvia Magni – saranno riqualificati la gestione, l’organizzazione del personale e all’ utilizzo degli spazi. Capiamo la preoccupazione manifestata dalle famiglie in questi giorni e quanto prima saranno organizzati incontri con i genitori e i docenti per presentare la nostra proposta e raccogliere valutazioni e contributi”.
I tempi per la realizzazione della struttura sono stimati in 6 mesi, con conclusione dei lavori entro dicembre dell’anno prossimo; l’importo per le opere edili ed impiantistiche interne ed esterne ammonta a 700mila euro.