Gli “SPETTRI” di Shakespeare in un concerto dell’Orchestra Sinfonica del Lario al San Teodoro

29 ottobre 2015 | 17:09
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Gli “SPETTRI” di Shakespeare in un concerto dell’Orchestra Sinfonica del Lario al San Teodoro

L’ Orchestra sinfonica del Lario diretta da Pierangelo Gelmini ha eletto a residenza il Teatro San Teodoro di Cantù e, sabato 31 ottobre alle 21, inaugura con “Spettri” il calendario sinfonico che andrà fino al prossimo aprile e ha per titolo SHAKESPEARE ON THE BEACH , esplicita dedica al bardo di Stratford-upon-Avon.

Shakespeare non ha esitato a trattare la materia “fantasmi”, e il maestro Gelmini preso dalla notte di halloween, si lascia ispirare da Macbeth, Falstaff, Amleto per allestire il programma del concerto con brani di Beethoven, Salieri, Nicolai, Donizetti, Gade in cui ci si specchia: quei fantasmi, quelle creature misteriose sono dentro di noi, e la musica le
mette in scena, le porta sul palco.

Teatro San Teodoro via Corbetta, 7 Cantù

“Spettri” Orchestra Sinfonica del Lario

biglietti 10 euro

Programma
Antonio Salieri (1750-1825)
Sinfonia in re minore “La Tempesta di mare”
Carl Otto Nicolai (1810-1849)
Le allegre comari di Windsor – ouverture
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Macbeth – ouverture
Gaetano Donizetti (1797-1848)
Don Pasquale – sinfonia
Niels Wilhelm Gade (1817-1890)
Hamlet (Andante – Allegro con fuoco – Marcia funebre)
Nel teatro e nell’arte, qualche volta, natura e inconscio si specchiano reciprocamente, lasciando emergere così figure che non possiamo che riconoscere come familiari. È il caso della formidabile concentrazione del patrimonio delle debolezze umane rappresentata da Falstaff, l’antieroe sempre sconfitto e sempre fiero, e allo stesso tempo il simbolo della vecchiaia, qui protagonista delle Allegre comari di Windsor del compositore tedesco Nicolai. Fate, folletti e creature fantastiche terrorizzano l’impenitente Falstaff, mentre i fantasmi dei sensi di colpa e della sete di potere diventano le streghe di Macbeth e lo spettro di Banquo. Beethoven coltivò per tutta la vita, senza mai riuscire a portarlo a termine, il progetto di dedicare a Macbeth un’opera. L’ouverture, ricostruita sugli appunti e sui lavori preparatori, riconduce immediatamente all’immaginario shakespeariano, dove vicende umane e potere dell’inconscio alimentano un mondo espressivo che Beethoven seppe trasformare come nessun altro in arte musicale. A coronare il percorso ecco Amleto, messo in musica dal compositore danese Niels Gade, nel quale una accanto all’altra sfilano musicalmente tutte le esperienze presenti nel dramma: il fantasma del padre, l’incapacità di agire, gli interrogativi sulle ragioni del mondo, il dolore psichico, i dubbi esistenziali, la morte di Ofelia. 
Pierangelo Gelmini