Le “Giornate delle Memorie” al Teatro San Teodoro

24 gennaio 2016 | 20:53
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Le “Giornate delle Memorie” al Teatro San Teodoro

24, 26 e 27 gennaio al Teatro San Teodoro di Cantù sono “Le Giornate della Memoria”. “Crediamo sia giusto ricordare, accanto alle vittime della carneficina nazista, anche le morti causate da altri genocidi meno noti e più recenti – dicono gli organizzatori del teatro comunale di Cantù – Abbiamo quindi immaginato tre serate per conoscere e non dimenticare il passato, ma anche e soprattutto per essere attivi e partecipare in modo responsabile attraverso scelte consapevoli al presente e al futuro”.
Non più “La giornata della Memoria” quindi, bensì delle memorie, con un percorso che inizia domenica 24 con “Il Tempo Indegno. Memorie.. in Punta di Piedi“, un progetto a cura di Raffaella Mascheroni, in collaborazione con 2Scatti e MADGIRLS.

Ingresso a offerta libera

PROGRAMMA:

ore 19 – Inaugurazione della mostra fotografica: “Il Tempo Indegno”. Fotografie di Luca Gianferrari e Gianfranco Di Tommaso (2 Scatti), in esposizione negli spazi del teatro fino al 5 febbraio. Le fotografie di Luca Gianferrari e Gianfranco Di Tommaso (2Scatti) ritraggono alcune ballerine in pose e atteggiamenti volti a ricostruire la tragica vicenda degli ebrei in tre atti: la deportazione, l’internamento e la speranza. Una vecchia locomotiva, delle rotaie abbandonate e una vegetazione incolta sono i pochi significativi tratti che restituiscono il set. Sono immagini di forte emotività, nelle quali la potenza del bianco e nero, che fissa l’istante in un tempo lontano, è ravvivato a tratti da un colore energico quanto simbolico, il rosso.

teatro san teodoro il tempo indegno

ore 20 – Reading letterario a cura di Andrea Reali, (voce narrante) – accompagnato da cAlex De Simoni (fisarmonica) – che leggerà alcune testimonianze tratte da autori celebri o dai diari delle vittime, per tessere un ricordo commosso e partecipe dei tragici accadimenti legati allo sterminio del popolo ebraico.

ore 20.45 – Performance di danza “Il tempo indegno. Memorie in Punta di Piedi”, della compagnia di danza MADGIRLS (composta dalle ballerine ritratte nelle fotografie in mostra), che metterà in scena una coreografia creata da Raffaella Mascheroni per emozionare il pubblico nel racconto del dramma dell’Olocausto.

Le fotografie saranno quindi accompagnate da altri linguaggiche ne potenzieranno il senso emotivo.
Si tratta di un’insieme di tre linguaggi, visivo, orale e corporeo, che si intrecciano e si sostengono con le proprie caratteristiche. Così scrive Raffaella Mascheroni, curatrice dell’intero progetto: “la mostra fotografica si serve del linguaggio potente delle immagini, rappresenta lo sguardo che coglie e che consegna il frutto all’anima; il linguaggio delle parole, invece, permette l’ascolto e obbliga il pensiero a una riflessione; quello del corpo, infine, permette di raccontare attraverso un codice non convenzionale, lasciando ampio spazio a personali suggestioni ed emozioni”.

..Perché ricordare è un dovere.

teatro san teodoro il tempo indegno1

Martedì 26 (ore 21), la Compagnia Stabile Carossia rappresenterà“Ho sentito i loro passi”. La piece racconta la storia di una famiglia, di vite normali il cui destino si muta all’improvviso, nel momento in cui le leggi razziali del 1938 pongono i protagonisti difronte alla “colpa” di essere ebrei. Un amaro risveglio fatto di esclusione da un tessuto sociale, umano, lavorativo del quale, fino ad un attimo prima, erano parte integrante; una esclusione nella quale si legge la volontà di piegare con violenza la storia, negando ad alcuni il diritto di esistere.

teatro san teodoro il tempo indegno3

E’ il racconto di un paese, l’Italia, che si scopre all’improvviso forzatamente antisemita, ma anche la narrazione del tentativo estremo di continuare a vivere coltivando la speranza che l’orrore e l’ingiustizia presto finiscano.

Uno spettacolo che si snoda fra il 1938 ed il 1943, attraverso la vita di un uomo una donna e la loro figlia, protagonisti involontari di una delle pagine più ingiuste e brutali della nostra storia.

Il sipario si chiude sull’alba del 16 ottobre del 1943, la mattina in cui inizia la deportazione degli ebrei italiani.

Biglietti

https://www.youtube.com/watch?v=a67HjptU8S0

Alle ore 21 di Mercoledì 27, Giornata della Memoria, al San Teodoro si portà la riflessione su un genocidio tutt’ora in corso. In “Invisibili”, Mohamed Ba ripercorre e interpreta il cammino di due cittadini africani che si mettono in viaggio sognando una vita migliore. Scena dopo scena “Invisibili” canta le contraddizioni, i sogni, le speranze, i dolori e le gioie del continente africano, e porta il pubblico a chiedersi: Che ne sarebbe della nostra vita, per noi del nord del mondo, se non fossimo nati qui? Persino invecchiare non sarebbe permesso.

In questo spettacolo, Mohamed Ba è contemporaneamente il custode della tradizione africana e il rinnovatore che canta le memorie collettive occidentali e le memorie di un popolo, quello africano, passato dalla schiavitù alla schiavitù degli aiuti. INVISIBILI è un viaggio tra passato e presente per capire ed agire.

La solidarietà infatti non può rimanere privata, personale. Per essere politicamente feconda, per cambiare il mondo, deve trasformarsi in coscienza civile. In discorso pubblico. Tenendo viva la memoria.

Mohamed Ba lancia un appello a rompere il silenzio e a distruggere il conformismo cinico di questa epoca, sempre più affollata di invisibili e non persone. Un appello che Mohamed, concludendo il suo monologo, ha tradotto in decalogo:

Non avere altro io all’infuori di te; Non nominare la nazionalità degli altri invano; Non testimoniare sulla cultura degli altri se non ne sai niente o per sentito dire; Non imporre la tua cultura agli altri, confrontati con loro; Non rubare la parola ai nuovi compagni, impara ad ascoltare; Onora la memoria dei nonni, dei fondatori della tua città, e raccontala ai nuovi compagni; Onora e rispetta le culture e le loro feste presenti nella tua città; Non desiderare solo la tua cultura, rischi la solitudine e l’arretratezza mentale; Non desiderare solo la cultura degli altri perché rischi di far morire la tua; e Non uccidere le differenze culturali perché sono la bellezza dell’umanità”.

Biglietti

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