LA STORIA E LE FOTO – Silvana rivuole i suoi cuccioli: istanza alla Procura di Como

Silvana rivuole indietro i suoi 23 cuccioli di chihuahua perchè “non ho commesso nessuna violazione e sono nati qui da me ad Olgiate. Nessun commercio illecito”. Li rivuole perchè teme possano essere dati in affidamento in questi giorni. Assistita dal suo legale, Massimiliano Bacillieri di Bologna, Silvana Paolini, 45enne di Olgiate, ha preparato una istanza per chiedere il dissequestro alla Procura di Como. La conferma arriva anche dal legale emiliano che si è subito interessato alla vicenda. Sconcertante e che, di fatto, ha fatto il giro dell’Italia a cavallo tra Natale e fine anno.
LA RICOSTRUZIONE
Nell’abitazione della Paolini, che a casa tiene i suoi chihuahua, si presenta prima una donna sotto falso nome, chiedendo di poterne acquistare uno, poi una troupe della trasmissione Le Iene, che vuole verificare se i cani siano frutto di un commercio illegale dall’Est Europa. «I cani sono tutti miei, alcuni hanno pochi giorni di vita perché le madri hanno filiato, tre me li ha dati un’amica negoziante che tiene aperto per le feste e non li voleva lasciare a casa…», spiega Silvana. Senonchè arrivano i carabinieri ed un veterinario, il quale accerta che i cani adulti hanno il microchip. Nonostante questo, per il fatto che gli animali vivono nelle stanze al pianterreno della casa, scatta un sequestro penale per maltrattamento. Silvana protesta, almeno metà del mondo animalista le dà ragione, spuntano video e contestazioni ai “mandanti” dell’operazione, ma non c’è nulla da fare. Quando alla donna viene notificato il sequestro, scopre che i cani non sono destinati ad una struttura pubblica, ma ad una abitazione privata di Serramazzoni.
Si rivolge proprio a Bacillieri, teme che i suoi cani finiscano per essere venduti, maltrattati, svaniti nel nulla. Così arriva a Serramazzoni, si piazza davanti alla casa. Qualcuno chiama i vigili urbani, arrivano i carabinieri di Serra, forestale di Pavullo e veterinario dell’Ausl. Fanno i loro accertamenti di legge e c’è il clamoroso colpo di scena: controsequestro dei cani, trovati tutti confinati in stanze piccole ed inadeguate. I cuccioli ora si trovano sotto sequestro in un’altra struttura e proprio da questa Silvana chiede la restituzione. Lei ed il legale sostengono di avere tutti i documenti necessari per attestare la loro nascita ad Olgiate, le vaccinazioni effettuate, il microchip inserito nei cani. E ribadisce a CiaoComo:”Nessuna violazione, quei cani sono miei. Nessun commercio illegale. E per questo ora chiediamo la restituzione”. La parola passa ora alla Procura di Como che ha firmato la prima ordinanza di sequestro per presunti maltrattamenti.