Como capoluogo, la proposta di Confcommercio sull’unione con Lecco

Como capoluogo, la proposta di Confcommercio sull’unione con Lecco
In un incontro organizzato lunedì 1 febbraio, i vertici della Confcommercio di Como hanno discusso insieme ai consiglieri regionali lombardi circa il futuro della provincia lariana, che, come tutte le provincie italiane, dovrà adattarsi alle nuove norme sulla pianificazione territoriale introdotte con la legge n.56 del 7 aprile 2014, anche noto come “riforma Delrio”.
La normativa è il risultato di un lungo dibattito sulla soppressione delle provincie, identificate come l’istituzione principale da eliminare ai fini di una razionalizzazione della spesa pubbliche. Nella nuova legge, la parola “provincia” viene così sostituita dall’espressione “area vasta”, una realtà che coincide con l’ente provinciale attuale, ma lo svuota di alcune delle sue funzioni, mentre vengono invece valorizzate le aree metropolitane.
Durante la riunione, i partecipanti hanno esplorato l’idea di proporre un accorpamento della Provincia di Como con quella di Lecco, lasciando la porta aperta alla Provincia di Varese per un’eventuale aggregamento. L’ente che andrebbe così a crearsi sarebbe un territorio più esteso di quello attuale, che vedrebbe Como come capoluogo e che riprenderebbe i vecchi confini, precedenti al distacco sia di Varese che di Lecco, quest’ultimo verificatosi in tempi recenti.
L’incontro si colloca in un percorso consultivo più ampio, che ha già incluso una tappa importante lo scorso 28 gennaio, in occasione dell’assemblea dei sindaci del territorio, durante la quale le 55 amministrazioni presenti hanno discusso sulle possibili alleanze amministrative per la creazione dell’area vasta. Se non sono state espresse riserve circa la fondazione di un ente comprendente Como, Lecco e Monza, si è invece confermata l’idea di escludere Sondrio dal progetto, in quanto la Regione Lombardia ha già esplicitamente fatto riferimento a programmi diversi sulla gestione di quel territorio. Possibile inoltre un inclusione di Varese nella nuova cornice amministrativa dibattuta dai rappresentanti comunali.
La creazione del nuovo ente richiederà decisioni strategiche inerenti a diversi settori: si va da quello dei trasporti (rete viarie automobilistiche e ferroviarie), a quello che riguarda il monitoraggio del territorio, passando per la gestione dei servizi turistici e l’istruzione (incluso l’ambito accademico e quello dei poli di ricerca), senza dimenticare il coordinamento delle attività produttive. La riorganizzazione dei tutte queste funzioni nell’ottica della nuova riforma necessita sforzi notevoli e capacità di trovare degli accordi comuni, in grado di garantire servizi efficienti e sicuri ai cittadini. É per questo che, oltre a quelli già effettuati, sono previsti nei prossimi mesi ulteriori incontri con le realtà istituzionali, produttive e dirigenziali del territorio.
Fonte: Corretta Informazione