Ispirato al fisico Ettore Majorana il progetto vincitore di Opera Oggi

23 febbraio 2016 | 16:39
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Ispirato al fisico Ettore Majorana il progetto vincitore di Opera Oggi

È “Ettore Maiorana. Cronaca di infinite scomparse” il lavoro che si è aggiudicato il premio Opera Oggi, concorso europeo per una nuova opera indetto da Opera Lombardia, l’associazione che riunisce Teatro Grande di Brescia, Teatro Sociale di Como, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Fraschini di Pavia e la Fondazione Donizetti di Bergamo.  L’opera vincitrice del concorso verrà allestita nella stagione 2017/18 con la regia dello stesso Pintor e le scene e i costumi di Gregorio Zurla e circuiterà nei teatri di Opera Lombardia e nella stagione lirica 2018 del Theater Magdeburg e del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia.

Scritta dal compositore Roberto Vetrano e dal drammaturgo Stefano Simone Pintor, l’opera è ispirata alla figura del fisico Ettore Maiorana, la cui misteriosa sparizione nella primavera del 1938 per decenni ha dato luogo alle ipotesi più varie. Nelle parole degli autori, “scegliere di parlare di questo geniale fisico vuol anche dire mettere l’accento sul nostro contemporaneo. Ispirandoci anche formalmente alla matematica di Majorana, abbiamo optato per un soggetto dalle ‘infinite componenti’, che non tentasse di raccontare una storia in maniera lineare o ‘orizzontale’, ma che cercasse invece di dare voce a tutte le probabili o improbabili versioni che sono state ipotizzate riguardo alla ‘fine’ dello stesso fisico siciliano.” Del team fa parte anche il costumista e scenografo Gregorio Zurla.

opera oggi finalisti e giuria

i team finalisti e la giuria di Opera Oggi

Il concorso Opera Oggi si rivolge al mondo dell’opera under35 e richiedeun progetto di opera contemporanea totale che comprende la stesura del libretto poetico, la creazione musicale e la regia. La giuria, presieduta dal Maestro Giorgio Battistelli, era composta da Anselmo Alonso, Community Manager Dipartimento di Drammaturgia Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Umberto Angelini, Sovrintendente Fondazione Teatro Grande di Brescia, Stanislav Angelov, Responsabile dei maestri preparatori Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Paolo Arcà, Compositore e Direttore artistico Società del Quartetto di Milano, Sidney Corbett, Compositore, Davide Livermore, Regista e Sovrintendente Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Marco Mazzolini, Managing Editor Ricordi Classical Catalogues, Barbara Minghetti, Presidente Teatro Sociale di Como AsLiCo, Alessandro Solbiati, Compositore e Karen Stone, Regista e Sovrintendente Theater Magdeburg.  Il vincitore è stato proclamato nel corso di una serata al Teatro Dal Verme di Milano. “Ettore Maiorana” si è imposta sugli altri team finalisti: “Il sogno” di Alessio Ferrante e “Opera liquida” di Raffaele Sargenti, entrambi anche autori del libretto.

opera oggi logo

Opera Oggi: i curriculum dei finalisti

ETTORE MAJORANA. Cronaca di infinite scomparse (titolo provvisorio)
Roberto Vetrano, compositore
Stefano Simone Pintor, regista e librettista
Gregorio Zurla, scenografo e costumista

ROBERTO VETRANO (Lecce – 1982)
Compositore

Studia pianoforte, composizione e musica elettronica presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, sotto la guida di Carlo Scorrano, Paolo Tortiglione e Franco Degrassi. Di fondamentale importanza per la sua formazione sono gli incontri con Beat Furrer e Ivan Fedele con cui studia presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode e vincendo il Premio Petrassi 2013, riconoscimento consegnato direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha seguito masterclass e seminari tenuti da alcuni dei più importanti compositori della scena internazionale: Salvatore Sciarrino, Tristan Murail, Toshio Hosokawa, Stefano Gervasoni, Marco Stroppa e Hugues Doufourt.  Approfondisce inoltre gli studi di musica elettronica frequentando l’Atelier IRCAM a Metz nel 2010.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, risultando vincitore di numerosi concorsi e selezioni internazionali (Torino, Est-ovest Festival 2013; Milano, Premio San Fedele-2010/2012; Barcellona, Festival Mixtur 2014; Perugia, Festival Segnali 2014 ecc..).

Nel 2012 riceve la prestigiosa commissione dalla Fondazione I.C.O. di Lecce in collaborazione Rai e Apulia Film Commission, per un nuovo lavoro per voce e orchestra in occasione del decennale della morte di Carmelo Bene, ottenendo per la prima volta le liberatorie sui testi dell’attore e regista.
I suoi lavori sono stati commissionati ed eseguiti da alcuni dei più prestigiosi ensemble e solisti: David James dell’Hilliard Ensemble, Quartetto Prometeo, Marcello Panni, Alda Caiello, Xenia ensemble, Massimo Quarta, Vittorio Cerasa e Paola Bruni, Marco Delisi, Ensemble Novecento, Annegret Meyer-Lindenberg, Jacques Mercier, Orchestre National de Lorraine, Orchestra I.C.O “Tito Schipa”, JuniOrchestra e coro di voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Mariagrazia Bellocchio, Francesco Catena, Giuseppe Nova etc…,  sono stati inoltre programmati nelle più importanti Istituzioni e festival musicali internazionali: Osaka, Audio Art Circus; Cordoba, Istituto superiore di musica; Cipro, 4th International Contemporary Music Festival of the Pharos Arts Foundation; Metz, Festival Acanthes; Krinica in Polonia, “Festival w Holdzie dla Jana Pawla II”, Roma, Auditorium Parco della Musica; Milano, Centro San Fedele e Teatro dal Verme; Barcellona, Festival Mixtur; Kromeriz, “XVII Festival Foresfest International Festival of Contemporary Arts”; Conservatorio di Fledkirch in Austria, Roma – Camera del Parlamento italiano; Otranto, Festival Carmelo Bene etc…

Da sempre interessato alla commistione della musica con le varie arti,  collabora nel 2013 alla realizzazione di NOOS, primo experimental music film prodotto e realizzato dal collettivo Moa-project, gruppo di ricerca musicale di cui è uno dei fondatori.

La sua musica è stata trasmessa da RaiTre, RadioRai ed Euroclassical.

STEFANO SIMONE PINTOR (Milano – 1984)
Regista e librettista

Dopo anni di formazione presso insegnanti privati come chitarrista (classico, acustico ed elettrico), nel 2008 si laurea in Teoria e Storia del Teatro al corso di laurea DAMS dell’Università degli Studi di Torino (110/110 e lode) e l’anno seguente si diploma in Regia Teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano (10/10).

Dal 2005 inizia la propria carriera professionale nel campo teatrale, lavorando per cinque stagioni per l’Associazione Teatrale Duende, presso il Teatro alle Colonne e il Teatro Olmetto di Milano, come organizzatore e assistente alla regia di numerosi spettacoli (affiancando, fra gli altri, Eugenio de’ Giorgi, Massimo Navone e Vito Molinari).

Dal 2008 lavora come assistente alla regia in numerosi spettacoli d’opera lirica, affiancando registi di fama internazionale come Francesco Micheli, Marina Bianchi, Ugo Tessitore, Luca Ronconi, Nicola Berloffa, Franco Ripa di Meana, William Kentridge, Gabriele Lavia, Robert Carsen, Laurent Pelly, Guy Cassiers, Damiano Michieletto, Dmitri Tcherniakov e David McVicar e lavorando in molti teatri di prestigio in Italia e all’estero come il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro del Maggio Fiorentino, il NCPA di Pechino, il Capitole di Toulouse, l’Opera di Marsiglia, il Bolshoi di Mosca, il Bunka Kaikan di Tokyo e molti altri.
Come regista di prosa ha prodotto svariati spettacoli, fra i quali “Commedia all’improvviso” di Renata Ciaravino (presso l’Academy of Theatrical Arts di Cracovia), “Via Giona, 78” di Alessandra Comi (presso il Teatro Litta di Milano); “Caravaggio”, con Eugenio de ‘Giorgi (presso l’Italian Cultural Institute di Londra e il Teatro Blu di Milano). Nel 2009 fonda la compagnia Impresa Teatrale Fratelli Meucci con la quale produce e realizza laboratori teatrali e spettacoli di prosa, come il più recente “Santa la Terra”, vincitore dei premi “Miglior drammaturgia” e “Miglior spettacolo” al concorso Lodi di Pace 2011, e andato in scena presso il Teatro alle Vigne di Lodi. Nell’autunno 2013 ha scritto e diretto “Cibus!”, uno spettacolo interattivo sul tema dell’alimentazione, protagonista l’attore e autore Roberto Capaldo. Per due anni di fila, nel 2014 e 2015, ottiene una menzione speciale al Festival di Regia Teatrale Fantasio.

Come regista d’opera lirica, nel marzo 2011 vince il secondo premio del concorso internazionale “European Opera Directing Prize” indetto da Camerata Nuova, grazie al quale nel febbraio 2012 dirige “Il flauto magico” di W.A. Mozart, per il progetto Opera domani… dell’AsLiCo. Lo spettacolo, con più di 120 performance e una tournée biennale, ha toccato alcuni dei più importanti teatri ed enti lirici italiani, fra i quali il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Sociale di Como, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Ariosto di Reggio Emilia, il Teatro Comunale di Bolzano, il Teatro Arcimboldi di Milano, e molti altri. Con questo progetto Opera domani… interagisce per la prima volta con il media televisivo, creando un programma di 6 puntate interamente dedicato allo spettacolo, “Mozart a modo mio”, andato in onda da maggio a giugno 2012 sul canale DeA Kids della piattaforma satellitare Sky TV. Nel 2014 Stefano Simone Pintor ripete l’esperienza Opera domani… dirigendo l’opera ”Aida” di Verdi per l’AsLiCo. Il progetto è stato recentemente premiato con la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il suo alto valore culturale. Come per “Il flauto magico”, anche “Aida” ha realizzato una tournée biennale in tutta Italia, totalizzando circa 130 repliche, ed è approdato sul canale DeA Kids con il programma “Verdi a modo mio”. Durante la primavera del 2014 viene nominato membro onorario dell’associazione Camerata Nuova di Wiesbaden e, nell’estate 2014, è la volta invece del 39° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, dove Pintor ha diretto con grande successo di critica e di pubblico un “Orfeo ed Euridice” di Gluck, in occasione del 300° anniversario dalla sua nascita. Dal 2015 il suo “Flauto magico” per ragazzi è stato acquisito dalla Royal Opera House di Muscat, in Oman, come spettacolo di repertorio fisso. Sempre nel 2015 fonda il primo teatro virtuale al mondo, “The Social Opera House”, con il quale produce il primo esperimento internazionale di web opera series (una serie TV di opera lirica a puntate), dal titolo “The Banker”. La serie ha già vinto l’importante premio di Best Musical al Web Series Festival Global di Hollywood.

Stefano Simone Pintor è attivo anche nel campo letterario. Nel 2011 esce il suo primo libro: un saggio teatrale intitolato “Il teatro degli zoppi” e pubblicato dalla casa editrice Ananke di Torino, mentre a dicembre 2015 una sua poesia è stata inserita nella prestigiosa pubblicazione “Enciclopedia della poesia contemporanea”, edita della Fondazione Mario Luzi.

Premi e riconoscimenti: miglior testo e miglior spettacolo @ Lodi di Pace 2011 con lo spettacolo “Santa la Terra” di Chiara Boscaro; 2° premio @ EOP European Opera Directing Prize 2011 rilasciato dall’associazione Camerata Nuova di Wiesbaden per il progetto di regia, scene e costumi de “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini; medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per l’alto valore culturale ed educativo del progetto “Aida – Amore è coraggio” da Giuseppe Verdi, Opera domani… 2014 XVIII Edizione (AsLiCo); mMembro onorario dell’associazione Camerata Nuova di Wiesbaden dal 2014; menzione speciale @ Festival di Regia Teatrale Fantasio 2014 e 2015; best Musical @ Web Series Festival Global di Hollywood 2015 per “The Banker”.

GREGORIO ZURLA(1982)
Scenografo e costumista

Diplomato con lode in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2007.
Lo stesso anno lavora per lo Studio GeA di Milano alla realizzazione della mostra Maria Callas, presso il Museo Teatrale alla Scala.

Successivamente diventa assistente dello scenografo Edoardo Sanchi con il quale realizza numerosi progetti, fra i quali: Il tempo sospeso del volo, La vedova allegra, Tosca, Rigoletto, Il trovatore, La traviata, L’avaro di Molière, La bohème e Otello. Grazie a questi progetti lavora in alcuni dei più importanti enti lirici italiani come il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro dell’Opera di Roma e le Terme di Caracalla, il Teatro del Maggio Fiorentino, La Fenice di Venezia, lo sferisterio di Macerata e il Teatro delle Albe, e con alcuni dei più importanti registi italiani, come Federico Tiezzi, Franco Ripa di Meana, Marco Martinelli e Francesco Micheli.

Come scenografo firma numerosi progetti tra cui: nel 2008 l’opera I diari di Nijinsky di Detlev Glanert, con la regia di Chiara Villa al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Nel 2009 è co-regista e scenografo dell’opera di Giovanni Bottesini Ero e Leandro, presso il Teatro San Domenico di Crema. Nel 2012 Il flauto magico per Opera domani-AsLiCo.Nel 2013 Dropboxverdi, opera contemporanea ispirata alla  trilogia popolare di Verdi e prodotta dalla Fondazione Arena di Verona. Nel 2014 Aida per Opera domani-AsLiCo e Orfeo ed Euridice  al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano.

Dal 2014 collabora con il regista Federico Tiezzi, firmando per il teatro gli allestimenti de Al pappagallo verde per il Teatro/Laboratorio della compagnia e L’apparenza inganna al Teatro Manzoni di Pistoia, e per l’alta moda l’allestimento della sfilata collezione couture A/W 2015/2016 per la casa di moda Zegna.

Attualmente lavora con Tiezzi al progetto del Calderon di Pasolini per il Teatro Argentina di Roma .

Nel 2011 vince, assieme al regista Stefano Simone Pintor e alla costumista Stefania Barreca, il secondo premio al 6th European Opera-directing Prize indetto da Camerata Nuova.

Note di regia

Cosa vuol dire fare opera lirica oggi? Se è vero che il ‘900 ci ha portati verso il concetto di ‘frammentazione’, dove ci sta portando il XXI secolo? La nostra risposta a queste questioni è andata verso la nozione di ‘realtà aumentata’. In un mondo in cui il progresso tecnologico ci ha immerso in una realtà che va oltre a quella fisica ‘classica’ che conoscevamo, non potevamo certo scegliere di fare un’opera che parlasse al pubblico odierno senza tenere conto di questo fondamentale aspetto della nostra contemporaneità. È da questa considerazione che derivano tutte le nostre scelte, in primis proprio quella del soggetto del nostro racconto: Ettore Majorana. Infatti, nonostante Majorana sia vissuto ormai un secolo fa, egli fu un fisico profetico per la sua epoca. Alcuni dei suoi lavori sulle particelle elementari, sulle forze nucleari e sull’antimateria sono tutt’oggi oggetto di studio. Secondo le parole di Enrico Fermi, Majorana era un genio che aveva «doni che era il solo al mondo a possedere». Ma doni del genere, si sa, hanno i loro contrappesi: infatti Majorana non sapeva vivere fra gli uomini e all’età di 31 anni decise di sparire, per consegnarsi a una ‘dimensione altra’. Una notte di marzo del 1938, egli s’imbarcò su un postale che collegava Napoli con Palermo e si volatilizzò per sempre. Il suo corpo non fu mai ritrovato, alimentando così il famoso ‘caso Majorana’, tutt’oggi vivo e apertissimo. Dunque, scegliere di parlare di questo geniale fisico vuol anche dire mettere l’accento sul nostro contemporaneo. Oggi che, come detto, ci siamo aperti a infinite altre realtà e dimensioni, non possiamo esimerci dal pensare in questo senso anche il nostro ‘fare artistico’. Così, ispirandoci anche formalmente alla matematica di Majorana, abbiamo optato per un soggetto dalle ‘infinite componenti’, che non tentasse di raccontare una storia in maniera lineare o ‘orizzontale’, ma che cercasse invece di dare voce a tutte le probabili o improbabili versioni che sono state ipotizzate riguardo alla ‘fine’ dello stesso fisico siciliano. Ciò che metteremo in scena, dunque, altro non è che una ‘torre verticale’ di più variabili di uno stesso avvenimento o episodio, per l’appunto la morte/sparizione di Majorana, in uno spettacolo dove spazio e tempo si muoveranno costantemente: si andrà avanti, si tornerà indietro, si salterà in realtà parallele o distorte, in futuri distopici, in passati anacronistici. E così facendo, resteremo anche aperti a tutte le infinite dimensioni del nostro universo dato che, per il principio relativistico, non esiste in natura un solo punto di vista privilegiato, per spaziale o temporale che sia… E perché allora dovrebbe esistere per l’arte?

GLI ALTRI TEAM CREATIVI FINALISTI

IL SOGNO

Alessio Ferrante (1989), compositore e librettista

Andrea Bernard (1987), regista e scenografo

Elena Beccaro (1990), costumista

OPERA LIQUIDA

Raffaele Sargenti (1980), compositore e librettista

Antonello Pocetti (1981), regista e librettista

Antonino Viola (1991), scenografo