Smog a Como: i riscaldamenti domestici seconda causa di inquinamento

11 marzo 2016 | 15:46
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Smog a Como: i riscaldamenti domestici seconda causa di inquinamento

Smog a Como: i riscaldamenti domestici seconda causa di inquinamento. 196,9 tonnellate di CO2 abbattute grazie a 10 dei 34 condomìni già diagnosticati a Como che hanno attuato interventi di efficientamento. Un valore che potrebbe addirittura triplicare (raggiungendo quota 16,9 tonnellate) se anche gli altri 24 stabili decidessero di passare dalla diagnosi effetuata all’intervento. Un totale di 740  famiglie informate per le quali si prevede un risparmio concreto in bolletta di quasi il 31%, con una media annua di 9.800 euro per ciascun edificio condominiale. Sono questi i numeri dell’attività svolta a Como da ECOndominio® – ESCo specializzata nella promozione e diffusione della cultura dell’efficienza energetica in condominio – e presentati oggi ad oltre 40 amministratori condominiali della città nel corso del convegno “Condomini con impianto di riscaldamento centralizzato: è possibile riqualificare a norma e in qualità” con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como e in collaborazione con ANACI Como.

All’incontro erano presenti i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni della città: Bruno Magatti, assessore all’Ambiente e Politiche Sociali, Comune di Como, Ferruccio Cotta, consigliere con delega all’Ambiente, Ecologia ed Energia della Provincia di Como, Rosaria Molteni, presidente ANACI Como, Luca Guffanti, Presidente ANCE Como e Fabrizio Ferrari, Product Manager ECOndominio® moderati da Saverio Fossati, giornalista esperto in materia condominiale.

Nel suo intervento l’assessore Magatti ha sottolineato: “Come Amministratori del Comune di Como abbiamo volentieri riconosciuto a questa iniziativa il nostro sostegno, come in passato ad altre analoghe, consapevoli che, oltre a promuovere e diffondere conoscenza e consapevolezza, i processi di efficientamento energetico muovono opportunità concrete in campo economico e si inseriscono, con buona ragione, nelle politiche dello sviluppo del lavoro nell’attuale congiuntura economica. Iniziativa ancor più importante se si  considera che nella nostra città, in particolare, il piano regolatore non consente più di costruire nulla, ma solo di riqualificare quanto già costruito. La volontà politica di sostenere e promuovere la diffusione dell’efficienza energetica
ha trovato inoltre riscontro a livello comunitario nella direttiva Europea 2012/27 dell’11 settembre 2012, nella quale sono individuate le misure per il conseguimento dell’obiettivo relativo all’efficienza energetica del 20% entro il 2020, e che indica a tutti noi la rotta per ulteriori miglioramenti”.

Da 3 anni al fianco delle istituzioni locali e delle associazioni, ECOndominio® punta ad abbattere le emissioni inquinanti provocate dal riscaldamento residenziale – specialmente quello dei condomini centralizzati -, seconda causa di inquinamento urbano dopo i trasporti.  “Nell’ambito dell’istruzione agli Amministratori che ANACI dà ai suoi associati, in questi ultimi anni – ed ora più che mai – è importantissima quella dedicata al “contenimento dei consumi energetici”, che può essere proposta agli edifici non recenti, cominciando dalla “centrale termica” e dall’applicazione dei ripartitori di calore, la cui applicazione in Regione Lombardia dovrà avvenire entro il 31 dicembre di quest’anno. Non è una novità e tutti gli amministratori condominiali di ANACI Como ne sono informati da tempo, tuttavia ECOndominio propone e illustra modalità tecniche e finanziarie che
consentono ai condòmini di far fronte alla spesa derivante da tale intervento con facilitazioni di pagamento dilazionato in più anni, rispettando la scadenza prevista” – ha commentato Rosaria Molteni, Presidente ANACI Como.

“I Paesi del mondo hanno sottoscritto un impegno alla COP21 secondo cui il riscaldamento globale deve essere mantenuto “ben al di sotto dei 2°C” con lo sforzo di arrivare a 1,5°C; l’Europa ha inoltre imposto degli obblighi molto chiari in materia di efficienza energetica (direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, la 2010/31/UE, e quella sull’efficienza energetica, la 2012/27/UE). E’ dunque necessario e più che mai urgente intervenire con azioni risolutive a lungo termine, partendo proprio dai condomìni, seconda fonte di inquinamento in città” – dichiara Fabrizio Ferrari di ECOndominio®.

Una recente monografia pubblicata da RSE Spa (Ricerca sul Sistema Energetico) mette in evidenza le ragioni per le quali, nonostante l’impegno delle istituzioni e il fatto che l’Italia sia il Paese con il più elevato livello di detrazioni fiscali in Europa – del 65% ancora fino a dicembre 2016 – l’efficienza energetica produca ancora pochi punti di PIL, vale a dire, si efficienta ancora troppo poco.
Tra le barriere che maggiormente impediscono la realizzazione di interventi di efficientamento energetico ci sono la mancanza di informazioni presso il cittadino,  il mancato coinvolgimento di soggetti finanziari che consentano gli investimenti e  il processo decisionale, che potrebbe essere favorito da un aggregatore che metta a disposizione degli utenti un “pacchetto chiavi in mano”.