Ambulanti: Confesercenti lancia l’allarme, “evasore il 58% degli stranieri”

“Un importante fenomeno su cui porre particolare attenzione è quelle delle cosìdette “Imprese fantasma” che nel settore del commercio ambulante sembra assumere un forte rilievo”. Così, con una nota ufficiale, Confesercenti lancia l’allarme e in particolare punta il dito contro i possessori di carte di esercizio stranieri che non verserebbero i contributi richiesti.
Per “Imprese fantasma” s’intendono tutte quelle aziende regolarmente iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio con partita IVA risultante aperta all’Agenzia delle Entrate, ma che, di fatto, non esercitano alcun genere di attività né di natura sostanziale (acquisto/cessione di beni) né di natura formale (adempimenti fiscali e contributivi).
“Sul perché esista questo genere di fenomeno si possono fare alcune ipotesi – continuano da Confesercenti – l’evasione fiscale operata tramite l’intestazione di ditte individuali a soggetti di fatto irreperibili con Sede legale inutilizzabile per lo svolgimento di un’attività economica e che in gran parte alimenta il mercato della contraffazione; un’altra motivazione deriva dal fatto che diversi soggetti di nazionalità straniera utilizzano la prassi “ormai consolidata” di aprire un’impresa solo per ottenere i vantaggi che ne derivano dall’avere una partita IVA e dal risultare formalmente titolari di un’impresa ed avere una fittizia stabile occupazione ed una fonte di reddito”.
Un dato, quello relativo alla nostra provincia, che confermerebbe questa tendenza. I dati sono stati presentati questa mattina dal presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli e dal direttore Angelo Basilico. Presente anche il parlmentare comasco Nicola Molteni.
I dati relativi al 2015 (indagine condotta su circa 600 associati stranieri e italiani) sui contributi versati dai possessori di carte di esercio rivela che: su 22.361,11 euro di contributi da versare, gli esercenti stranieri ne hanno versati solo 3.555,56 euro (mancanti da versare 18.805,56 euro). Per quanto riguarda gli esercenti italiani, invece, su 13.395,83 euro di contributi da versare ne sono stati pagati 8.500 (con 4895 euro restanti da versare). In sostanza l’anno scorso il 63% degli esercenti italiani avrebbe pagato, rispetto al 16% degli stranieri.
Da un’analisi più approfondita e relativa agli ultimi anni di attività dell’associazione è emerso che su 254 titolare stranieri di carte di esercizio, ben 149 hanno contributi pagati pari a 0 (il 58,66% non ha così pagato), mentre su 336 titolari italiani solo 9 non hanno versato i contributi (2,68%)