Riscuote falsi rimborsi Irpef in posta, la polizia ferma truffatore napoletano

6 aprile 2016 | 19:20
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Riscuote falsi rimborsi Irpef in posta, la polizia ferma truffatore napoletano

Personale della locale Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni, riceveva stamane segnalazione di alcuni reiterati tentativi di incasso fraudolento di vari moduli “Rimborso Irpef” in corso presso gli uffici postali della provincia di Como da parte di napoletani a bordo di una Fiat Punto di colore nero. I moduli di “Rimborso Irpef”, spediti per posta ordinaria dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti della Regione Campania, vengono sovente intercettati e sottratti dal circuito postale per questo scopo.

LA RICOSTRUZIONE DELLA POLIZIA

Dopo varie ricerche, pedinamenti ed inseguimenti a distanza condotti anche con l’ausilio di Operatori della Squadra Mobile della Questura, si riusciva ad individuare il Sig. L.S. S. (cittadino Italiano del 1961) all’interno dell’ufficio postale di Como Camerlata, sito in Via Badone, mentre, con delega, stava incassando un modulo di riscossione “Rimborsi Irpef” di circa 600,00 Euro, intestato ad una donna avellinese. Nel contempo Personale della locale Squadra Mobile inseguiva su via Cecilio, poi in autostrada, sino all’autogrill Lario Ovest ove veniva bloccato il complice L. G. che si era dato alla fuga.

Il primo uomo, avendo consegnato all’impiegata postale due carte d’identità perfettamente falsificate e la corrispondente tessera sanitaria nazionale, altrettanto falsa, veniva tratto in Arresto per il delitto p. e p. dall’Art.497/Bis c.p.

In Ufficio venivano faticosamente ricostruiti tutti i passaggi della vicenda delittuosa appurando che L. S. S. in compagnia di L. G. aveva girato in lungo ed in largo le provincie, prima di Varese e poi Como, ponendo all’incasso i “Rimborsi Irpef” ricettati precedentemente.

Ciò veniva confermato dalle tre impiegate postali che avevano avuto contatti diretti solamente con l’arrestato poiché il complice, lo aveva sempre atteso all’esterno dei vari uffici postali, siti in Cermenate, Portichetto di Luisago e Como Camerlata, ove veniva arrestato.

Nel primo caso, a Cermenate, abbandonava due carte d’identità perfettamente falsificate e così idonee e valide per l’espatrio (consegnate a questo Ufficio e sequestrate), nel secondo a Portichetto di Luisago riusciva a farsi restituire i due documenti dall’impiegata – che le aveva comunque fotocopiati – (fotocopie consegnate a questo Ufficio ed acquisite) salvo poi disfarsene, nel terzo a Como Camerlata non aveva il tempo di fare nulla e venivano direttamente sequestrate dagli Operanti.

Venivano sequestrate ai due complessivamente circa 1.500,00 Euro che si sospetta provengano da incassi andati a buon fine.