Giovedì sciopero dei lavoratori Asf, ecco le motivazioni dei sindacati

Uno sciopero unitario di 4 ore previsto per giovedì 28 aprile dalle 10 alle 14, e altri due, uno da 8 ore e un altro da 24, da effettuare a maggio. Continua la protesta dei dipendenti nei confronti di Asf. Dopo oltre un anno di trattative, l’azienda continua a opporsi a un accordo sindacale che dia ampie garanzie alla ricollocazione interna dei lavoratori non idonei alla mansione. “Siamo costretti a scioperare – commenta Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil – inspiegabilmente l’azienda si rifiuta di trovare un accordo sindacale su questo aspetto. È stato fatto referendum, e oltre il 70% ha chiesto un accordo. Nelle proteste precedenti, l’adesione è stata altissima, segno che il problema è sentito e vissuto”.
C’è novità importante: l’azienda ha richiesto un incontro con le parti sociali per domani alle 15: «È un fatto importante – aggiunge Fontana – prima, non volevano nemmeno sentir parlare della questione. Se il risultato sarà soddisfacente, e ce lo auguriamo, sospenderemo gli scioperi».
Il casus belli è la vicenda di un autista di 49 anni con più di dieci di servizio in Asf. Dichiarato non idoneo, a marzo è stato licenziato. La Cgil ha impugnato il licenziamento. A marzo, inoltre, il consiglio comunale di Como ha approvato una mozione in cui si chiede al sindaco, all’assessore alle Partecipate Savina Marelli e all’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa di farsi promotori sull’argomento di un incontro con la direzione e il consiglio di amministrazione di Asf Autolinee, il cui capitale sociale è detenuto al 51% da Spt Holding, partecipata del Comune.
“L’accordo ci deve essere – aggiunge Pasquale Vasta, coordinatore delle Rsu – non ci fermiamo perché gli addetti ce lo chiedono. Altre aziende del gruppo ce l’hanno, per esempio la Sab di Bergamo. Asf ha 500 dipendenti di cui 400 autisti, e 3 milioni di utili, ottenuti anche grazie ai nostri sacrifici perché abbiamo accettato intese che portano ad avere turni di lavoro di 12 ore. Chiediamo ci sia la tutela per chi si trova in difficoltà: una persona non può essere buttata fuori dopo magari 30 anni di impiego”.
La proposta dei sindacati è quella di creare 6 posizioni per verificatori dei titoli di viaggio, in supporto ai controllori. La presenza potrebbe essere un deterrente anche per gli spiacevoli e gravissimi episodi di aggressione di cui gli autisti sono vittime. “Non devono essere messi a scaldare la sedia – conclude Fontana – ma ci dev’essere la dignità del lavoro e devono essere messi nelle condizioni di guadagnarsi lo stipendio”.