Hayez a infrarossi: pubblicato uno studio dell’Insubria

Francesco Hayez pittore dell’inizio Ottocento, nato a Venezia, ma vissuto a Milano, padre del Romanticismo pittorico italiano è l’ autore del dipinto “Il bacio” (Galleria di Brera), diventato emblema di un amore romantico e profondo, in cui si è disposti a rischiare la vita per riuscire a stringere tra le braccia la persona amata. Hayez è passato alla storia per questo bacio, che parla di coraggio, passione e amore, per una donna che molti uomini hanno amato e a cui molti hanno donato la vita: l’Italia.
Un altro celebre suo “bacio” conservato a Villa Carlotta in Tremezzina, “L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta” , ha svelato un importante tassello della tecnica artistica di Francesco Hayez ottenuto grazie una ricerca realizzata, attraverso riflettografie e analisi spettroscopiche all’infrarosso, su questa ed altre opere ospitate nel comasco per il progetto “La tavolozza di Francesco Hayez. Riflessioni intorno alla materia dell’arte ottocentesca”. Il progetto proposto dall’ Università dell’Insubria di Como sulla tecnica di uno dei massimi pittori dell’Ottocento è stata di indubbio interesse, soprattutto per il carattere interdisciplinare della ricerca che ha visto il coinvolgimento di scienziati, curatori di museo, restauratori, esperti di didattica e di storia dell’arte, impegnati a sperimentare nuovi percorsi di conoscenza.
E’ stato presentato oggi alla Galleria d’Arte Moderna di Milano il volume “La tavolozza di Francesco Hayez. Riflessioni intorno alla materia dell’arte ottocentesca”. Un volume, edito da Scalpendi, che raccoglie la metodologia e i risultati del lavoro coordinato dall’Università dell’Insubria e finanziato da Regione Lombardia. L’Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Cristina Cappellini ricorda nella prefazione del volume, oltre al valore scientifico-artistico delle conoscenze acquisite, anche la ricaduta efficace per un’innovativa fruizione del patrimonio culturale sul territorio, i percorsi didattici sul tema della tecnica pittorica e dei pigmenti utilizzati, attivati all’interno dei musei coinvolti, e fruibili anche online o su device tecnologici.
Le indagini raccolte nel libro sono state svolte dal Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como su ben sedici dipinti, realizzati tra il 1823 e il 1878. La ricerca ha permesso di aggiungere un importante tassello nella comprensione della tecnica prodigiosa dell’artista, fedele alle tradizionali pratiche di bottega ma sensibile verso la diffusione dei nuovi pigmenti di sintesi, resi disponibili dai progressi della chimica. È la prima occasione di uno studio sistematico con analisi non invasive e sperimentali su un corpus così ampio delle opere di Hayez: i dati raccolti permettono di ripercorrerne le scelte tecniche – disegno preparatorio, pigmenti, leganti – in un esteso arco temporale e attraverso diversi generi pittorici che spaziano dalla ritrattistica, alla pittura di storia, fino ai temi sacri.
Il volume verrà presentato anche a Como, a Palazzo Natta, il prossimo 17 maggio. Ai nostri mircofoni questa mattina la dottoressa Laura Rampazzi, Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria che si spiega la campagna di ricerca scientifica condotta sui dipinti di Francesco Hayez.
ASCOLTA L’INTERVISTA
Tra le opere analizzate, alcune sono comasche:
Tremezzina (Como), Villa Carlotta:
L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, 1823
Loveno di Menaggio (Como),Villa Vigoni, Centro italo-tedesco:
Ritratto di Federica Cristina Mylius Schnauss, 1828
Ritratto di Luigia Vitali Mylius Vigoni, 1832
Ritratto del nobile Giulio Vigoni bambino, 1842
Scuola lombarda, ambito di Francesco Hayez, Ritratto di Luigia Vitali Mylius Vigoni, 1832-1835 circa
Scuola lombarda, ambito di Francesco Hayez, Ritratto di Giulio Mylius, 1830-1835 circa
Chi è stato Francesco Hayez nel video di Artesplorando
In due minuti vi raccontiamo la storia dell’autore de “Il bacio”, opera simbolo del romanticismo italiano e icona del Risorgimento.