Il referensum dice No al reddito di cittadinanza in Svizzera

5 giugno 2016 | 19:43
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Il referensum dice No al reddito di cittadinanza in Svizzera

Circa il 70,8 % (in Ticino 66,0%), degli svizzeri ha respinto nel referendum di oggi la proposta di introdurre un “reddito di base incondizionato” detto anche della “vacca da mungere” come l’hanno definito nella Confederazione.

La proposta prevedeva un reddito mensile, dalla nascita alla morte, di 2.500 franchi elvetici (circa 2.250 euro) per gli adulti e di 625 franchi (560 euro) per i minorenni, a sostegno della dignità umana e del servizio pubblico.

Il governo di Berna si era subito dichiarato contrario all’iniziativa e aveva stimato un costo federale di 25 miliardi di franchi. Secondo la proposta il reddito sarebbe stato incondizionato e non tassato e avrebbe sostituito i vari strumenti di welfare attivi nel Paese. In Svizzera il reddito medio è di circa 6700 franchi (circa 5860 euro).

Altri quesiti referendari sono stati sottoposti al voto degli svizzeri. In riferimento all’uso degli embrioni in vitro  hanno detto per la seconda volta “sì” alla diagnosi preimpianto accogliendo la modifica della Legge sulla medicina della procreazione che autorizza l’esecuzione di questo tipo di esame nel caso di coppie portatrici di gravi malattie ereditarie o che non possono avere figli in modo naturale.

 Approvata anche la nuova legge sull’asilo. A favore si è espresso il 66,8% degli aventi diritto di voto. La normativa mira ad accelerare e centralizzare le procedure, offrendo ai richiedenti una protezione giuridica più ampia e gratuita.