Bruni, due settimane a San Vittore. Ed i legali attendono la scarcerazione
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L’ex sindaco di Como provato dopo questo periodo di detenzione. Ha incontrato la moglie, continua a professarsi innocente. Potrebbe andare ai domiciliari.
Già due settimane di carcere, a San Vittorie a Milano, per l’ex sindaco di Como Stefano Bruni, finito in custodia cautelare assieme al patron del Lecco calcio Bizzozero per bancarotta, inchiesta della procura di Milano e della Finanza di Lecco. Anche se sul conto di Bruni ci sono aperte altre inchieste lariane, in particolare il fallimento della Sca. L’ex sindaco, davanti al giudice che lo ha interrogato a San Vittore, ha spiegato che i titoli che per Procura e Finanza sono carta straccia – usati per varie operazioni – a suo giudizio erano del tutto validi e legittimi.
Fatto sta che per Bruni le settimane di carcerazione sono già due e, da quanto si è potuto apprendere, le condizioni dell’ex sindaco non sono per nulla buone: è provato e pure un pò debilitato da questa condizione. I suoi legali, il comasco Giuseppe Sassi ed il collega milanese Massimo Campa che lo assiste, aspettano ora l’esito dell’istanza di revisione del provvedimento presentata al Tribunale del riesame di Milano. Chiedono una attenuazione della misura cautelare in carcere: se non la definitiva scarcerazione, per lo meno i domiciliari.
Bruni in questi giorni ha già ricevuto la visita della moglie, autorizzata dalla Procura di Milano al colloquio.