Bufera paratie: la Procura chiede l’arresto anche di un’altra dirigente comunale
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Non si ferma l’inchiesta dopo i fermi di Gilardoni e Ferro. Il Pm vuole altre due persone ai domiciliari. Le accuse verso di loro.
Bufera paratie a Como. Non si fermano gli accertamenti della procura di Como e della Finanza a sette giorni dal clamoroso arresto dei dirigenti Ferro (ai domiciliari) e Gilardoni (sempre in carcere al Bassone). E proprio in queste ore il Pm Pasquale Addesso, che ha coordinato l’inchiesta, ha presentato ricorso alla Corte di Appello di Milano per chiedere l’arresto della dirigente comunale Maria Antonietta Marciano, responsabile dell’uffico legale di Palazzo Cernezzi. In aggiunta, stesso provvedimento anche per l’imprenditrice Gloria Bianchi, compagna di Ferro. Per entrambe la Procura chiede i domiciliari per il rischio di inquinamento delle prove.
Maria Antonietta Marciano è accusata di concorso in turbativa d’asta in concorso con Ferro e Gilardoni: avrebbe, secondo le contestazioni, manipolato i documenti della terza perizia di variante delle paratie prima dell’arrivo dei vertici Anac (quelli di Raffele Cantone) a Como. Per la Bianchi la contestazione è abuso d’ufficio: avrebbe ricevuto da Ferro tre lavori per altrettanti cantieri.
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I due tecnici comunali arrestati sono tuttora sospesi dal servizio in comune e con metà stipendio. Lo scossono clamoroso inferto dal blitz della Finanza e della Procura di Como ha messo in difficoltà anche il sindaco Mario Lucini dal punto di vista politico. Ma il primo cittadino ha già detto a chiare lettere che non intende dimettersi.