
Continuano gli appuntamenti con Musictellers: il festival internazionale di musica e parole al Chiostrino Artificio.
Giovedì 7 luglio secondo evento della rassegna, con una puntata tutta dedicata al Sud: si esibiranno, infatti, il cantastorie palermitano Guido Politi e l’attesissimo Freddie Del Curatolo, artista, scrittore, giornalista e, prima di tutto, musicista che, dopo tanti anni a Como, si è trasferito in Kenya e tornerà in Italia per presentare il suo nuovissimo disco intitolato “Esilio Volontario”.
Il programma della serata, targato Musictellers, prevede momenti di musica alternati a chiacchierate tra gli artisti, il pubblico e gli intervistatori, durante le quali i musicisti risponderanno a domande sulla loro carriera e sulla loro arte. A stimolare le informali “chiacchierate” ci saranno i cosiddetti “playmakers” comaschi esperti di musica: Alessio Brunialti e Maurizio Pratelli.
Ogni serata inizia alle 21:30, per concludersi con una gustosa spaghettata di mezzanotte, curata dal ristorante Ciboooh.
Un evento che darà il via ad un mese di musica e parole nel cortile del Chiostrino Artificio.
La rassegna, inaugurata in giugno con Sulutumana e Paolo Pieretto, continuerà per tutto luglio, dopo la serata con Guido Politi e Freddie Del Curatolo, il 14 luglio Edoardo De Angelis e Jono Manson e il 28 luglio con Tim Grimm.
La direzione artistica è affidata ad Andrea Parodi..
MusicTellers con Guido Politi e Freddie Del Curatolo
Dove: Chiostrino Artificio, Piazzolo Terragni 4 – Como
Quando: giovedì 7 luglio
Orari: 21:30
Costo: 10 euro (escluso il bere)

Guido Politi, cantautore e cantastorie, palermitano doc, classe ’47, ha infatti avuto la musica come compagna per tutta la sua vita e non si è mai staccato dalla sua Sicilia e dal suo mare, se non per brevi periodi.
Dopo una breve esperienza giovanile in un gruppo rock e numerose esibizioni da cantautore presso associazioni culturali, teatri ed aule universitarie, poco più che ventenne nel ’68 viene invitato a cantare alla Facoltà di lettere dell’Università di Bari, dove comuni amici lo portano a conoscere Fabrizio De Andrè. Questo incontro stimola il completamento della composizione di “Una storia di pazzi”, nove canzoni che narrano la vicenda di tre evasi da un manicomio che, fuggiti in barca, raggiungono un isolotto dove raccontano le loro storie al vecchio guardiano del faro. Da questa traccia nasce nel 1969 un LP edito dalla Durium, e di seguito, la stessa etichetta discografica pubblica un 45 giri con due canzoni d’amore : “Cerco un’Isola” e “Immagini”.
Ma l’arte non sempre paga e così l’artista si fa artigiano: trasformando la sua passione per il mare e per la vela in una brillante attività artigianale, Politi diventa costruttore nautico. E non solo: vive sul mare, facendo regate sulle sue barche, allenando giovani atleti, facendo l’istruttore e lo skipper di vela d’altura, noleggiando barche.
Continua però a coltivare la sua indomabile passione per la musica, seguita infatti a comporre canzoni e ad esibirsi da cantautore-cantastorie, raccontando il mondo, il suo mondo, con gli occhi e l’animo sensibile di un poeta: un modo di vedere le cose, di elaborare avvenimenti anche dimenticati, ricercare episodi e protagonisti, reali o inventati, mitici o verosimili, che rappresentano e diventano la storia di tutti, narrando l’universo-uomo.
Nel 2002 autoproduce il cd “Fili di rafia”, nove pezzi il cui filo conduttore è la storia della Sicilia dai primi dell’Ottocento alla fine degli anni ’90, dalla formazione delle “Compagnie d’armi” del 1812 fino all’attentato a Giovanni Falcone, attraverso personaggi come Emanuele Notarbartolo, Joe Petrosino, Salvatore Giuliano, protagonisti delle lotte di potere nell’Isola durante gli ultimi due secoli.
Nel 2007 produce il cd “Bora”, in cui l’amore smisurato per la sua isola e per l’universo di personaggi che la popolano, presente in alcuni brani, convive -e agisce quasi come supporto- con la denuncia contro la guerra in ogni luogo e in ogni tempo, la riscoperta di piccoli e grandi episodi della nostra storia nazionale, il sentimento d’amore, con il mare spesso protagonista.
Con la recente produzione di canzoni contro la guerra, nelle quali si raccontano frammenti poco conosciuti della storia dell’invasione in Sicilia delle Forze Alleate o di cronaca avvenuti nello scacchiere del Mediterraneo, è in progetto la registrazione di un nuovo CD.
Guido Politi è stato ospite di varie manifestazioni, in piazze e teatri, università, club letterari e svariate rassegne.
E’ l’ideatore, organizzatore e direttore artistico delle rassegna dei cantautori “Scutammìa” che, dalla prima edizione del 2006, porta in Sicilia i cantautori italiani.
Ha rappresentato, come portavoce del progetto “Canti e raccunti”, la canzone d’autore siciliana in diverse tournèe all’estero.
Ha ottenuto con il brano “Madam” un riconoscimento per il miglior testo al Premio Sergio Endrigo 2011.
….Discografia……
1969 – ..Una storia di pazzi.., LP, Durium..
1970 – Cerco un’isola, 45 giri, Durium
2002 – CD Fili di Rafia,
2007 – CD Bora

Oggi Freddie del Curatolo è il cantautore italiano più famoso in Kenya.
Ha tradotto e cantato in lingua swahili alcuni tra i brani più famosi di casa nostra e in italiano le canzoni popolari keniane.
Ma che ci fa Freddie all’Equatore?
Alfredo del Curatolo detto “Freddie” nel luglio 2005 viveva in Italia ed era un uomo realizzato.
Da qualche anno giornalista professionista, apprezzato critico musicale con all’attivo un saggio biografico su Rino Gaetano e altri volumi sulla canzone italiana, lavorava al quotidiano La Provincia di Como e collaborava con altri siti e testate. Era il leader di una rockband e appena possibile dal lago volava nell’amata Genova.
In più aveva da poco dato alle stampe il suo album d’esordio come cantautore, dal titolo “Nel regno degli animali” che gli era valso la segnalazione tra le migliori dieci opere prime al Premio Tenco, la targa “Pigro Ivan Graziani” e la finale al Festival di Mantova.
Ma alcuni testi del disco e in particolare la suite “Scappato a Mombasa”, facevano presagire qualcosa. Con la certezza di un secondo disco da fare e una tournée in corso, Freddie lascia l’Italia e si trasferisce in Kenya, il Paese in cui trascorse qualche anno da ragazzo e dove ha lasciato il cuore.
Da allora non ha rinunciato a scrivere libri e a comporre canzoni, ma ha rinunciato a moltissime altre cose in cambio di quella libertà di cui parla nella canzone: “…e col coraggio di lasciare tutto dietro alle spalle, rompo il mio vetro, prendo il respiro, giro un nuovo film…”.
Pur lavorando in una cittadina turistica frequentata da italiani, la Malindi sponsorizzata da personaggi come Flavio Briatore, Freddie si appassiona alle tradizioni del popolo Mijikenda, etnia keniana che sta scomparendo e con lei un’antica e importante storia trasmessa per via orale, fatta di saggezza, rispetto e dignità.
Partecipa con i rappresentanti più alti dei Mijikenda alle “camminate della pace”, decine di chilometri a piedi nel cuore dell’Africa per difendere un popolo e la sua cultura dalla fine.
Intanto, a causa di faide generazionali nel nome del dio denaro, gli anziani saggi Mijikenda vengono uccisi uno ad uno senza che le istituzioni del Kenya facciano qualcosa. Quando anche il leader spirituale Katana Kalulu, grande amico di Freddie, viene assassinato, lo scrittore decide che la misura è colma e inizia a battersi anche a livello internazionale per i diritti di questa gente.
Come spesso accade in quest’epoca, la sua è una voce che si perde.
Il cantautore apuano Stefano Barotti, amico di Freddie da anni, si appassiona alle sue vicende ed insieme iniziano ad arrangiare a distanza vecchie canzoni e a scriverne di nuove.
Con un legame umano e professionale allo stesso tempo, che annulla le distanze, nasce “Esilio Volontario”, album che ha visto la luce a fine maggio.
Al disco hanno partecipato nomi altisonanti del panorama musicale italiano come Mario Arcari (oboe e clarino) e Armando Corsi (chitarra classica) e professionisti quali Vladimiro Carboni (batteria), Luca Silvestri e Pietro Martinelli (basso), Vittorio Alinari (sax, clarinetto basso, flauto traverso). Lo stesso Barotti, autore di uno degli album italiani più belli del 2015, “Pensieri Verticali” ha impreziosito il disco con le sue chitarre, al pari di Paolo Ercoli (dobro, pedal steel) e Beppe Ardito (chitarra elettrica). Le registrazioni e i mix sono stati effettuati all’Orange Home Studio di Leivi da Raffaele Abbate, che ha coprodotto il disco per l’etichetta “Orange Home Records”.
Freddie ha deciso di tornare in tournée in Italia per presentarlo, abbinando alle sue canzoni che con ironia denunciano la povertà morale e culturale della società occidentale, i racconti di una terra magica e di un popolo straordinario.
CHI E’ FREDDIE DEL CURATOLO?
Scrittore, cantautore, giornalista, performer ironico e surreale, Freddie del Curatolo dieci anni fa scomparve dalle cronache, dai palchi e dalle librerie per andare a vivere in Kenya.
Aveva appena pubblicato un disco (“Nel regno degli animali”) in cui spiegava il perché ha deciso di mollare tutto.
Il disco si aggiudicò diversi premi e menzioni, ma Freddie non cambia la sua decisione.
Dopo qualche anno tornerà brevemente in Italia per presentare il romanzo “Safari Bar” (Gve-Mondadori) ma continuerà a vivere in Kenya, dove dirige un portale di informazione turistica e scrive d’Africa e di vita.
Nel 2016 decide di incidere il secondo album e di tornare in Italia a raccontare le storie di dieci anni di “esilio volontario”, abbinandole a canzoni in cui guarda il suo Paese d’origine con sconsolato affetto, rassegnata ironia e un po’ di rabbia.
Freddie del Curatolo è nato a Milano nel 1968.
Giornalista professionista, ha lavorato nella redazione di Como del Corriere della Sera dal 1999 al 2001 e al quotidiano La Provincia di Como, Lecco e Sondrio dal 2001 al 2005.
Come critico musicale ha pubblicato i saggi biografici “Se mai qualcuno capirà Rino Gaetano” (Selene Edizioni), “Vasco Rossi il Reci-Divo”, “Amici non ne ho” e “Il Provocautore” (Bevivino Editore). Come cantautore nel 2004 ha pubblicato l’album “Nel regno degli animali” (Alambicco/Venus) che gli è valso il 3° posto al Festival di Mantova del 2005 e il Premio Pigro Ivan Graziani di Teramo. Dal 2005 vive stabilmente in Kenya, e ha pubblicato i libri “Malindi Italia, guida all’ultima colonia italiana in Africa” e Genoa Club Malindi (Liberodiscrivere), e il romanzo “Safari Bar” (Gve-Mondadori). Dirige il portale d’informazione per italiani in Kenya “malindikenya.net”, e collabora dal paese africano come corrispondente con agenzie di stampa e testate italiane.