Rientrate le salme della strage di Dacca: il dolore del presidente Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul piazzale di Ciampino, accanto ai familiari delle vittime di Dacca, in mezzo a loro, in attesa dei feretri. È questa l’immagine che più di ogni altra dà il senso di come il capo dello Stato ha deciso di testimoniare l’abbraccio dell’Italia per la terribile strage di venerdì scorso.
Una solidarietà che vuole essere anche concreta: «Ho preso con il presidente Mattarella – ha fatto sapere il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni – l’impegno a nome del governo ad assicurare che i benefici previsti dalla legge per le vittime del terrorismo si applichino ai nostri caduti all’estero. È un impegno doveroso di fronte a episodi come quello della strage di Dacca». Gentiloni è stato accanto al capo dello Stato durante le lunghe operazioni di sbarco dei feretri (un’ora circa), al termine delle quali Mattarella si è fermato per un istante in raccoglimento davanti alle bare. Tra di loro anxhe i familiari di Adele Puglisi, la 54enne manager siciliana che lavorava per l’Artsana di Grandate.
IL SALUTO DI DACCA: FUNERALI DI STATO

Ieri, in Bangladesh, c’era stata la cerimonia di Stato nello stadio dell’esercito a Dacca. La premier Sheik Hasina, vari ministri, diplomatici stranieri e molta gente comune si sono raccolti davanti ai feretri delle 20 vittime, di cui nove italiane. L’atto solenne ha chiuso il capitolo del cordoglio ufficiale per quello che per i bengalesi è stato una sorta di 11 settembre: si è trattato dell’attacco terroristico che ha causato il maggior numero di vittime civili nella storia del Paese.