L’Isis rivendica l’attacco di Nizza: ancora 31 italiani da rintracciare

16 luglio 2016 | 11:31
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Funzionari della Farnesina al lavoro in Francia in queste ore: si cercano riscontri precisi. Il dettaglio dei nomi, la peternità jihadista.

Le indiscrezioni ora sono certezze. Dura e cruda realtà. L’Isis ha rivendicato la paternità – folle – della strage di Nizza dell’altra notte costata la vita ad almeno 84 persone, faciate dalla tremenda corsa del camion affidato ad un franco-tunisino di 31 anni, ma in queste ore la Farnesina – già alle prese anche con i problemi per la Turchia – ha confermato che mancano ancora 31 italiani all’appello. Non sono stati rintracciati in queste ore. Tre funzionari dell’unità sono giunti la notte scorsa a Nizza e sono al lavoro per incrociare i nomi delle varie liste di italiani presenti nell’area. Oggi è anche arrivato a Nizza dell’ambasciatore italiano in Francia, Giandomenico Magliano.

Tra gli italiani che mancano all’appello, la signora Carla Gaveglio, 48 anni, proprio la madre della quattordicenne ricoverata al Pasteur. Secondo il racconto della ragazzina, la sera del 14 luglio sua mamma ha accusato un malore dopo aver messo in salvo due amiche della figlia, è stata caricata in ambulanza e da quel momento non si sono avute più notizie. Suo marito, Roberto Ponte, sindaco di Piasco, in provincia di Cuneo, ha raccontato: “Non è stato facile trovare mia figlia in ospedale a Nizza, mi ci sono volute cinque ore per rintracciarla. E finora non sono riuscito a trovare mia moglie”.

Tre italiani, coinvolti nell’attentato, sono tutt’ora ricoverati all’ospedale Pasteur di Nizza, ha riferito il console generale nella città, Serena Lippi. Il più grave è Andrea Avagnina di Mondovì (Cuneo), in rianimazione per traumi e lesioni interne. Gaetano Moscato, di Chiaverano (Torino), ha subito l’amputazione di una gamba ma le sue conduzioni non destano preoccupazione. Così come per una quattordicenne, di cui non è stata resa nota l’identità, che ha riportato la frattura di un arto inferiore.