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Profughi, la Lega chiede lo sgombero al Prefetto:”Situazione non controllabile”

19 luglio 2016 | 22:57
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Profughi, la Lega chiede lo sgombero al Prefetto:”Situazione non controllabile”
Profughi, la Lega chiede lo sgombero al Prefetto:”Situazione non controllabile”
Profughi, la Lega chiede lo sgombero al Prefetto:”Situazione non controllabile”
Profughi, la Lega chiede lo sgombero al Prefetto:”Situazione non controllabile”

“Ho voluto verificare di persona le condizioni e la numerosità di clandestini presenti: la stazione è stata trasformata in un dormitorio a cielo aperto da questa amministrazione compiacente e da uno Stato che non ha più nessun controllo. La situazione sta sfuggendo di mano alle istituzioni e a farne le spese sono i cittadini”. Lo ha detto Alessandra Locatelli, segretario cittadino della Lega Nord dopo ilsopralluogo effettuato questa mattina nell’area della stazione ferroviaria S. Giovanni di Como.
“Le forze dell’ordine sono impegnate tutto il giorno a presidiare il parco e il piazzale al fine di garantirne un livello di sicurezza accettabile – aggiunge la segretaria cittadina -, ma la situazione degenera durante la notte, quando non c’è nessun controllo e in particolare quando i clandestini assumono atteggiamenti poco in linea con gli aspetti igienico-assistenziali di base”
IMMEDIATO SGOMBERO E CONDIZIONI DI SICUREZZA – “Domattina – chiosa il segretario cittadino – depositerò alla prefettura di Como un esposto all’attenzione del Signor Prefetto Bruno Corda, nel quale chiedo l’immediato sgombero dei clandestini, adeguati controlli sanitari e di non procedere ad una accoglienza stabile. In questi giorni ho sentito, mio malgrado, considerazioni assurde da persone convinte che dispensando gratuitamente qualche pasto, la vita di questi clandestini possa migliorare. Io ritengo che incrementare una rete di sostegno che vada al di là del semplice aiuto primario possa andare a consolidare una situazione che non è più sostenibile. Se necessario  – conclude – presidieremo la stazione e i giardini adiacenti finché non si ritornerà ad una condizione normale e sostenibile”.