Carovana delle Alpi: Legambiente assegna una Bandiera Nera alle montagne comasche



Anche quest’anno la “Carovana delle Alpi” di Legambiente mostra lo stato di salute dell’arco alpino e, in questa edizione 2016, assegna 11 bandiere verdi per le situazioni più virtuose di gestione del territorio e 8 nere a quelle peggiori. Purtroppo una bandiera nera finisce anche nel comasco (nessuna verde in compenso).
Legambiente Lombardia punta il dito contro il collegamento intervallivo da Plesio a Dongo, nel comasco, e assegna la bandiera nera alla provincia di Como e ai Comuni di Plesio e San Siro per il collegamento intervallivo da Plesio a Dongo con la motivazione di aver sottoscritto l’Accordo di Programma per una connessione stradale che prevede l’utilizzo della strada agro-silvo-pastorale anche come viabilità alternativa alla SS340 Regina e di averne realizzato il primo lotto Plesio-Carcente senza averne chiarito la sua definitiva funzione.

“Comuni e Provincia hanno impegnato fondi pubblici per costruire una strada dall’utilità tutta da dimostrare, senza indicare il numero presunto dei fruitori e le categorie ammesse – spiega Costanza Panella della direzione regionale di Legambiente – Le amministrazioni, oltre a non considerare adeguatamente l’impatto ambientale dell’infrastruttura, non hanno prospettato un quadro di sviluppo locale a cui la strada fosse di supporto. Ancora una volta è stata impiegata una metodologia non partecipata di impegnare risorse pubbliche. L’attuale tracciato, inoltre, presenta pendenze ben superiori al 13% previsto nell’Accordo di Programma, non compatibili con la normativa regionale e tratti rischiosi per chi lo percorre. Non sarebbe più utile per il territorio impegnare risorse per la sistemazione e valorizzazione del collegamento pedonale garantito dal sentiero?”

L’avvio del progetto risale a marzo 2008, quando la Provincia di Como e i Comuni di Plesio e San Siro sottoscrissero un Accordo di Programma per la realizzazione di un collegamento intervallivo in quota tra Plesio e Dongo. Tale accordo prevedeva l’utilizzo della strada agro-silvo-pastorale anche come possibile viabilità alternativa al tracciato della statale 340 Regina, nota per l’intenso traffico che genera soprattutto nei mesi di afflusso turistico. La Regione Lombardia nell’aprile del 2010 aveva escluso l’opera dalla VIA e dalla Valutazione di assoggettabilità, adducendo motivazioni riguardanti la funzione prioritariamente pedonale e per soli mezzi autorizzati della strada agro-silvo-pastorale. Nella stessa relazione paesaggistica del Progetto esecutivo si legge: “la pista fungerà da tagliafuoco e da via turistica di collegamento tra i due paesi”. Il progetto non costituisce variante al PTCP della Provincia di Como in quanto “trattasi di strada bianca non pavimentata e a destinazione agro-silvo-pastorale”. Nonostante le ripetuterichieste di chiarimenti agli enti interessati, Legambiente ha ricevuto solo risposte parziali sulla regolamentazione dell’utilizzo della strada. Nel 2015 sono iniziati i lavori per la realizzazione del primo lotto, il cui tracciato è ad oggi completato e i primi effetti si sono fatti sentire con due movimenti franosi, che hanno provocato la totale interruzione del collegamento tra Breglia e Carcente, con la mulattiera per mesi rimasta preclusa anche ai pedoni. Legambiente sottolinea la necessità di rivedere urgentemente l’accordo di programmacon il coinvolgimento di tutte le realtà territoriali, affinché sia chiaramente definita la destinazione d’uso di una strada che non può considerarsi un’alternativa trafficabile alla statale Regina.

A livello nazionale Legambiente ha deciso di assegnare la bandiera nera al Ministero dello Sviluppo Economico, per il mancato rinnovo tramite gara delle grandi concessioni idriche per uso idroelettrico scadute, che espongono il Paese alle sanzioni comunitarie e ritardano gli investimenti necessari a rendere più efficiente, sostenibile e sicuro un sistema di produzione energetica strategico, ma regolato da accordi obsoleti.
“Tra le regioni coinvolte la Lombardia non fa purtroppo eccezione, anzi, vi sussistono 14 concessioni idroelettriche attualmente scadute e 2 in scadenza alla fine del 2016, su 71 complessivamente già assegnate – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Si tratta di un’attività strategica per il suo contributo all’approvvigionamento della rete elettrica con energia ottenuta da una fonte rinnovabile, ma è necessario che sia regolamentata in maniera rigorosa. Grazie a questo limbo normativo, molti storici concessionari continuano a ricavare profitti dall’utilizzo di acque montane attraverso un sistema che potrebbe essere più efficiente. Il mancato rinnovo delle concessioni, infatti, limita gli investimenti per la modernizzazione degli impianti, che si traduce in perdite anche fino al 30% della potenzialità produttiva”.

La riapertura delle gare internazionali per il rinnovo delle concessioni di derivazione, la cui competenza spetta al MISE, dovrebbe rappresentare un’occasione anche di ridiscussione delle compensazioni ambientali a favore dei territori coinvolti. Questo stallo, tra l’altro, espone l’Italia a sanzioni europee. Il 26 settembre 2013, la Commissione Europea per il Mercato Interno ha avviato unaprocedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per la reiterata emanazione di decreti di proroga temporanea delle concessioni idroelettriche ormai scadute, con l’effetto, secondo quanto denunciato dalla Commissione, di ritardare l’espletamento delle procedure di gara per la riassegnazione. Occorre sempre considerare che nello sfruttamento energetico dei bacini idrici delle nostre montagne, aggravato anche dalle numerose e devastanti concessioni del mini-idroelettrico, non pesano solo parametri di redditività economica, ma anche di accettabilità sociale e di sostenibilità ambientale, per la sottrazione di territori e di pascoli ad opera dei grandi invasi.
La Bandiera verde in Lombardia, invece, viene assegnata a Tramvie Elettriche Bergamasche S.p.a per la capacità di promuovere con successo una mobilità sostenibile ad efficiente sotto il profilo ambientale, collegando città e montagna grazie al Tram delle Valli. Con questa bandiera verde Legambiente intende riconoscere il positivo risvolto ambientale della scelta strategica operata negli anni da TEB di creare un efficiente sistema di trasporto su rotaia, che ha permesso di avvicinare la Valle Seriana alla città, arrivando a trasportare circa 3,5 milioni di viaggiatori nel 2015 e consentendo a persone di tutte le fasce d’età e categorie sociali di spostarsi in maniera ecologica ed efficiente, abbandonando di fatto l’automobile. La tramvia, dunque, rappresenta un buon esempio della possibilità da parte degli enti pubblici di realizzare obiettivi importanti per i piccoli comuni, creando occasioni di rigenerazione del tessuto sociale, economico e produttivo attraverso infrastrutture che non impattano sul territorio, ma che sono socialmente molto accessibili. L’auspicio dell’associazione è che presto si possa concretizzare l’estensione del servizio anche alle altre valli bergamasche.
Al seguente link è scaricabile il dossier completo di “Caravona delle Alpi 2016”: http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/carovana-delle-alpi-2016