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Secondo appuntamento con la musica alla stazione San Giovanni di Como. Appuntamento, anche questo come l’altro, che non sposta di un centimetro la questione migranti a Como, ma che per qualche misterioso motivo è riuscito a coinvolgere un paio di centinaia di persone di svariate età e provenienze, tutte desiderose di buttare la serata di Ferragosto rinunciando ai fuochi artificiali e a finire la grigliata pur di condividere un po’ di festa con i 500 africani che campeggiano nel parco sotto la stazione ferroviaria.
E l’Africa si è sentita eccome sotto le piante comasche. Un ritmo di percussioni che ha prima accompagnato i tanti e generosi musicisti presentatisi all’appello, e ha poi dato vita ad una kizomba continua trascinando nella danza un po’ tutti, migranti e comaschi.
Quando i tamburi si sono placati è ritornato anche il canto con la voce roca di Michael. Attorno a questo giovanissimo migrante si è fatto presto un capannello di gente ad accompagnare con strumenti e battito di mani le canzoni, in inglese, che parlano della mamma Africa, ma anche di quanta sofferenza ha portato fin qui i ragazzi come Michael.
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Verso le 22.30 si spengono anche le ultime note, molti restano a chiacchierare vicino alle grandi mani che aprono il viale della stazione. Ci si scambiano racconti e sigarette mentre in lontananza partono i fuochi artificiali. E’ Ferragosto, da qui in avanti si va verso l’autunno, l’augurio di tutti è che le foglie non cadano sopra i vostri giacigli improvvisati e che riusciate a raggiungere le vostre mete. Buona fortuna ragazzi.
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