Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione

21 agosto 2016 | 23:27
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Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione
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Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione
Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione
Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione
Tante storie ad Arzo per il XVII Festival Internazionale di Narrazione

Dal 25 al 28 agosto torna ad Arzo con un fitto programma che animerà la piazza principale , le corti e i giardini del paese, il Festival internazionale di Narrazione che per sottotitolo porta Racconti di qui e d’altrove.

Per chi non lo conosce Arzo è un quartiere del comune di Mendrisio, ma orgogliosamente si sente ancora un villaggio autonomo come lo è stato fino al 2009. Arzo tiene alla sua urbanistica divisa in tre cantoni, Cantòn Sura, Cantòn Sota e Cantòn Là, e la gentile accoglienza dei suoi 1.200 abitanti che in occasione del Festival della Narrazione aprono cortili e giardini privati. 

Giunto alla XVII edizione quest’anno il festival avrà un’anteprima il 24 agosto alle 20.45 nel Chiostro dei Serviti di Mendrisio con Occhi che raccontano. Shoah: frammenti di un racconto di parole e musica, spettacolo musico-teatrale firmato da Fabrizio Saccomanno, drammaturgo regista e attore salentino, e dal violoncellista Claude Hauri e coprodotto dal Festival di Arzo e da Musica nel Mendrisiotto.

Dal 25 si va ad Arzo. Tre gli appuntamenti serali in piazza alle 21.30: giovedì è sul palco Ferruccio Cainero che, accompagnato
dagli artisti di Musica Terrae, attraverserà, con il suo Arco di San Marco, 2000 anni di storia.
Venerdì torna Mario Perrotta con la sua ultima produzione dal titolo Milite ignoto. Quindicidiciotto, che racconta la fatica, l’orrore e l’odore della trincea, con le parole delle migliaia di soldati, veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi, che per la prima volta, in quell’orrore, si sono incontrati e riconosciuti italiani.
Il sabato una voce nuova per Arzo, quella di Arianna Scommegna che in Potevo essere io, è prima di tutto una bambina cresciuta nel quartiere Niguarda, ma anche il bambino cresciuto con lei per poi perdersi in un’altra strada, l’allenatore di kick boxing, la stella emergente del pop croato, il regista di film porno, la cartomante, l’animatore di matrimoni sulla paullese: una costellazione di personaggi che arrancano per sopravvivere in quelle periferie geografiche e dell’anima nelle quali il destino le ha confinate.
A quest’umanità al margine, Arianna Scommegna restituisce voce e corpo in uno spettacolo che ci fa sorridere e commuovere.
Voci nuove per il festival anche negli spettacoli per giovani e adulti in programma sabato e domenica nelle corti: Per obbedienza di e con Fabrizio Pugliese è un racconto poetico sull’inafferrabile figura di San Giuseppe da Copertino; in Digiunando davanti al mare, Giuseppe Semeraro racconta la vita, il pensiero e la battaglia di Danilo Dolci in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati, di quelli che lui stesso definiva “i banditi”. Domenica alle 14.00 nella corte dei miracoli Fabrizio Pugliese,
Giuseppe Semararo e il regista dei due spettacoli, Fabrizio Saccomanno, incontreranno il pubblico.
La corte dell’Aglio a fine pomeriggio è riservata al pubblico adolescente con due spettacoli che parlano d’amore. Gaya. Attenzione fragile con Naya Dedemailan non è solo un contributo emozionale alla lotta contro l’omofobia, ma è un inno alla diversità e al coraggio d’amare. E di amore e diversità racconta anche Daria Paoletta in una rivisitazione del mito di Amore e Psiche.

festival di narrazione di arzo

Non mancheranno naturalmente gli appuntamenti per bambini e ragazzi che riempiranno corti e giardini nelle mattine e nei pomeriggi di sabato e domenica. Tra i numerosi spettacoli in programma:
Più veloce di un raglio del Cada Die Teatro Cagliari e La Bella e la Bestia della compagnia del Baule Volante, due storie diverse che ci ricordano come la bellezza va cercata oltre le apparenze; Buonviaggio di Abderrahim El Hadiri che da voce a un pescatore di Porto Palo per raccontare il viaggio del piccolo Tarek dal suo villaggio nel Mali alla costa italiana; La solitudine dell’ape con Andrea Pierdicca e gli Yo Yo Mundi, un invito di musica e parole a ripensare il nostro rapporto con il pianeta e le infinite
forme di vita che lo abitano; La Panfornaia Contastorie della giovanissima compagnia SELKIE di Milano, un progetto che vede in scena Perla Ambrosini nei panni di Pulsatilla de’ Lampascione, una panfornaia che prepara il pane con le storie.

Per il dettaglio di luoghi, orari e biglietti consultate il sito ufficiale del www.festivaldinarrazione.ch