Migranti a Como: Alfano “Stazionare qui è sbagliato”
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La questione migranti a Como entra anche nei ragionamenti dei potenti che in questi giorni sono a Cernobbio per il Forum Ambrosetti. Nessuna manifestazione ai cancelli di Villa d’Este da parte dei no-border che avevano minacciato azioni durante il forum. Ieri il Ministro dell’Interno Angelino Alfano da Cernobbio è stato molto chiaro in merito alla permanenza di migranti alla stazione San Giovanni di Como: “L’idea di stazionare qui per attraversare la frontiera è sbagliata”.
“Siamo noi che decidiamo dove dare assistenza – ha continuato il Ministro Alfano – dobbiamo affermare il principio che più vengono al nord cercando di raggiungere altri pesi Europei, più noi li rimandiamo al Sud. E’ una situazione che abbiamo già affrontato a Ventimiglia e al Brennero dove abbiamo scongiurato la costruzione di un muro dando un contributo alla tenuta dell’Europa, e ora la risolveremo anche qui. Se le istituzioni locali collaborano e anche le organizzazioni di volontariato, pensiamo di farcela a gestire anche questa situazione. Vogliamo evitare ogni disagio ai nostri cittadini”.
Poi il titolare del Viminale ha ricordato i numeri dell’immigrazione nel nostro Pese: “In Italia si contano 150 mila migranti nel sistema di accoglienza, contro numeri molto più alti di altri Paesi. Abbiamo 60 milioni di connazionali e ottomila comuni. Se lavoriamo tutti con buona volontà nessuno sopporterà un peso troppo grande”.
Secondo Alfano è fondamentale la ridistribuzione sul territorio degli stranieri che continuano a riversarsi sulle coste italiane in modo che non ci siano comuni in affanno e altri che non accolgono nessuno. A questo scopo, in collaborazione con Comuni e Regioni il Ministero dell’Interno prevede di adottare il criterio di 2-3 migranti ogni mille abitanti. “In Italia – ha confermato ieri da Cernobbio Angelino Alfano – ci sono alcuni Comuni che hanno un peso eccessivo perché sono stati generosi e magari il Comune a fianco prova a fare il furbo. Dobbiamo risolvere questi problemi e farlo in sintonia con i Comuni in modo volontario”.