Favoreggiamento dell’immigrazione, scatta il blitz all’alba: presi in 21



Tanti siriani a capo di questa organizzazione internazionale con base sul Lario: molto sono irreperibili. Nessun collegamento con i migranti che da giorni si trovano in stazione.
Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Como e Milano, nonché in Belgio, Svezia e Francia, investigatori della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo (SCO) e Squadra Mobile di Como – stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla dr.ssa Maria Luisa LO GATTO, Giudice per le indagini Preliminari presso il Tribunale di Como, nei confronti di 21 persone ritenute responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal carattere transnazionale delle condotte criminose. Alcuni degli indagati sono, da tempo, irreperibili sul territorio nazionale. Sono stati emessi, pertanto, mandati di arresto europeo nei confronti di coloro, che si ritiene si siano trasferiti nei sopra menzionati Paesi.
LE INDAGINI PARTIRE NEL 2015
La misura cautelare è stata emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Como, guidata dal Procuratore Capo dr. Nicola PIACENTE, che ha diretto le indagini coordinate dai Sostituti Procuratori dr.ssa Daniela MORONI e dr. Pasquale ADDESSO.
Le indagini, avviate nell’ottobre 2015 e supportate da attività tecniche, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di un gruppo criminale, composto da 16 siriani, 2 tunisini, un algerino, un libanese ed un egiziano, che, operando in diversi Paesi europei, ha organizzato, traendone ingenti profitti economici, il trasferimento, dall’Ungheria soprattutto verso l’Austria e la Germania, di centinaia di migranti, perlopiù di nazionalità siriana e in fuga dalle aree in cui si sta svolgendo il noto conflitto armato in Siria.
L’inchiesta ha permesso, tra le altre cose, di ricostruire le attività e le dinamiche criminali del menzionato network malavitoso che, approfittando dell’imponente flusso migratorio registratosi, lo scorso anno, sulla cosiddetta rotta balcanica ha realizzato un complesso meccanismo per il trasporto degli stranieri con vetture private. Gli indagati, infatti, hanno impiegato circa 300 veicoli intestati a diverse società di comodo, avvalendosi di una vasta rete di passatori di varie nazionalità (anche italiana), un centinaio dei quali già identificati e, in parte, arrestati, in flagranza di reato, anche nell’ambito delle connesse attività condotte dalle Autorità tedesche e austriache.
Le indagini si sono svolte nel quadro di un’articolata, costante cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria che ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, di EUROJUST e di EUROPOL, nonché delle competenti Autorità austriache, tedesche e ungheresi.
Sono stati, altresì, ricostruiti i flussi finanziari attraverso i quali venivano corrisposti i compensi ai trafficanti di migranti, significando che risultano numerose transazioni di denaro indirizzate a soggetti, non sempre identificati, dimoranti in zone della Siria dove è in atto lo scontro che coinvolge anche milizie armate che si ispirano al fanatismo religioso.
Nel medesimo contesto investigativo, inoltre, sono stati eseguiti 4 decreti di perquisizione, emessi nei confronti di altrettanti, ulteriori soggetti, indagati in stato di libertà per il menzionato reato. Non sono emersi collegamenti tra i soggetti indagati nell’operazione in argomento e i numerosi cittadini extracomunitari che, nelle ultime settimane, si sono radunati presso la stazione ferroviaria di Como, nel tentativo di attraversare il confine con la Svizzera.
Ulteriori dettagli in un incontro con la stampa stamane della Questura di Como e degli agenti che hanno coordinato l’attività.