Migranti: Salvini arriva a Como e poi visita la stazione San Giovanni
Il segretario federale della Lega in mezzo ai militanti sotto il diluvio. Parole al veleno per Lucini, poi scortato va a verificare la situazione dei profughi:”Pochi di questi scappano dalla guerra…”
E’ arrivato puntuale sotto un diluvio con i suoi sostenitori pronti a incontrarlo. Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, oggi a Como per vedere da vicino quello che da settimane sta accadendo alla stazione San Giovani, con tanti migranti in attesa di conoscere il proprio destino.
“Renzi è venuto a Como, a Cernobbio ma ha incontrato solo gli imprenditori – ha detto Salvini – e non studenti e operai che tutti i giorni vanno in stazione. Troppi politici hanno parlato di questa situazione senza essere mai venuti qui”. Al suo arrivo il segratario ha subito indossato la maglia con la scritta #liberacomo.
Prima del suo discorso gli interventi di altri esponenti del partito e tra questi il segretario cittadino Alessandra Locatelli, il segretario provinciale Fabrizio Turba, l’onorevole Nicola Molteni, il consigliere comunale Diego Peverelli,. Presente anche Giampiero Ajani e il consigliere regionale Daniela Maroni.
Un presidio in via Garibaldi, dove Salvini si è confrontato con alcuni comaschi che gli hanno chiesto anche di scattare molti selfie, poi il giro in direzione della stazione San Giovanni per vedere da vicino cosa sta accadendo a Como.
“E’ una vergogna” hanno commentato tutti i rappresentanti del partito. “Faccio due passi e vado in stazione – ha aggiunto Salvini – che deve tornare a essere una stazione ferroviaria dove le mamme e i papà o i loro figli possono andare a prendere il treno per andare a studiare, senza fare scaramanzie strane. In stazione di gente che scappa dalla guerra ne vedo poca”.