La Cgil dice no all’accordo con Asf:”Penalizzate le nuove generazioni”
Per noi impensabile accettare una cosa simile, così i responsabili del sindacato. La situazione rischia di diventare esplosiva. Ora procedura di raffreddamento
La Cgil si oppone alla proposta di accordo contrattuale presentata da Asf ai lavoratori. Una soluzione, quella proposta dalla società di trasporti, che secondo il sindacato va a penalizzare le nuove generazioni mettendo anche dissapori tra i dipendenti.
La protesta dei lavoratori ha avuto inizio quando Asf ha comunicato la decisione di disdettare 18 accordi sulla produttività portando a un taglio nella busta paga di circa 200 euro, già a partire dal mese di settembre, per i 500 dipendenti dell’azienda.
Una decisione che ha scatenato la rabbia dei lavoratori con Asf che ha così proposto un accordo che prevede di introdurre nuovamente il premio per i vecchi dipendenti (ovvero quelli assunti prima del 2008) a discapito dei nuovi assunti che invece non avranno diritto a questo incentivo.
“Per la Cgil è impensabile siglare un accordo simile – spiega Marco Fontana, segretario Filt Cgil Como – ecco perchè abbiamo avviato le procedure di raffreddamento”.
Il sindacato il 4 ottobre incontrerà l’azienda ma è probabile che non si arrivi a una soluzione e questo vorrebbe dire un incontro con il prefetto nei 10 giorni a seguire e la possibilità di indire uno sciopero.
Una decisione, quella di firmare l’accordo per non passare al contratto nazionale, che spetta ai lavoratori tramite referendum, ecco perchè sono in corso assemblee sindacali nelle varie sedi per spiegare ai dipendenti il perchè opporsi a questa decisione- La Rsu ha già incontrato i lavoratori nei depositi di Lezzago, Menaggio e Cantù.
“L’accordo prevede anche che spetti al lavoratore il pagamento della copertura sinistri – aggiunge Pasquale Vasta, coordinatore Rsu – e siamo tutti i giorni in strada e ci spostiamo in una viabilità difficile. E’ impensababile che un’azienda con 4,5 milioni di utile e 51% pubblico proponga qualcosa di simile”.
Attualmente a tutti i 500 dipendenti è stato tolto il premio di produttività ma se i lavoratori firmeranno l’accordo proposto circa 400 ne avranno nuovamente diritto, a discapito dei 100 dipendenti più giovani ai quali non spetterà. “E’ una proposta penalizzante per le nuove generazioni” ribadiscono dalla Cgil.