Giovani alla scuola dell’amore – Così Fan Tutte




Si spengono le luci, si alza il sipario e si sentono le prime note: “Così fan tutte” apre la stagione del teatro Sociale di Como.
L’anteprima dell’opera buffa di Mozart messa in scena questa sera è solo, o quasi , per gli under 30, e quale modo migliore per avvicinare i giovani all’opera se non condirla con un dj set e un bar? La verità è che né i giovani né l’opera hanno deluso, e che probabilmente sarebbe bastato molto meno, perché una volta iniziato lo spettacolo si sente il bisogno di vedere come va a finire.

Bravi i giovani perché si sono comportati bene, come i grandi: vestiti a modo per l’occasione, nessun rumore in sala, tutti puntuali e generosi con gli applausi.
Brava l’opera perché è risultata essere ancora attuale , coinvolgente e perfettamente interpretata.
All’intervallo, nel foyer del teatro dove gli outfit non son quelli che si vedranno giovedì sera (ci sono anche cosplayer lirici. Tutto molto bello), Matteo dice “Ma finalmente!L’opera deve essere questa, sennò se rimane solo uguale a se stessa chi li riempie i teatri?”.

I non-neofiti della lirica potrebbero storciare il naso già al primo atto: non vi è classicismo, si fatica a trovare la tradizione, niente fronzoli e a tratti anche un po’ spinta. L’orchestra dal vivo però fa il suo lavoro e diventa quasi parte di quell’allestimento scenico che non riempie il palco , e al resto dello spazio ci pensano i 40 giovani ,scelti in tutta la lombardia, che si inventano scenografia vivente e raccontano con molta partecipazione l’emozione di stare sul palco: nessun gesto era a caso, nessuno sguardo caduto nel vuoto, tutti presenti e tutti coinvolgenti .
Il regista Francesco Micheli mette in scena un amore che può trovare similitudini con quelli dei troni Defilippiani e lo innalza sull’altare della lirica.

C’è chi fa paragoni: Francesca: “ Rispetto al Don Giovanni dell’anno scorso forse può sembrare meno adatto ad una Prima Prima,troppo poco formale, troppo sperimentale , ma alla fine non delude affatto, anzi, mi è piaciuto moltissimo”.
In molti sono curiosi di fare un giro verso l’ora di uscita giovedì per vedere la faccia che faranno “i grandi”.
Un Mozart nei nostri tempi, preso com’era e rivestito con i doppi sensi di oggi. Ma si sà : la malizia è nelle orecchie di chi ascolta non né nella bocca di canta.
Rosalba Di Matteo (MACmore.it)