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Le precisazioni del Pd, critiche dai 5Stelle, Dotti incalza:”Lucini sveglia”

11 ottobre 2016 | 17:50
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Le precisazioni del Pd, critiche dai 5Stelle, Dotti incalza:”Lucini sveglia”
Le precisazioni del Pd, critiche dai 5Stelle, Dotti incalza:”Lucini sveglia”
Le precisazioni del Pd, critiche dai 5Stelle, Dotti incalza:”Lucini sveglia”

Il Governatore ha dato prova di fermezza, serietà e di attenzione ai problemi del territorio e, come promesso, vuole ridare il lago ai comaschi. – commenta il Consigliere Segretario Daniela Maroni – Ha atteso le scadenze dei termini e ha agito, come promesso, sbloccando la situazione che dura da troppo tempo. Nessuna scappatoia, nessuna uscita alternativa se non quella di prendersi in carico l’opera, di rimettere in moto il cantiere e di togliere quelle brutture che, da troppi anni, deturpano il paesaggio. Una brutta pagina della politica di casa nostra. Massima fiducia al Governatore Roberto Maroni che oggi potrà finalmente iniziare un nuovo cammino per dimostrare che, la politica lavora con serietà, per il bene della collettività ed è attenta alle esigenze del Paese”.

“Lo avevo detto mesi fa: “Lucini Sveglia!”. Ma nulla è accaduto e nulla è riuscito a svegliare dal torpore Palazzo Cernezzi. Ora per le paratie è scesa in campo con autorità e determinazione Regione Lombardia! Per questo vanno rimarcate tutte e tre le azioni decise oggi da Regione Lombardia: revoca al Comune del compito di soggetto attuatore dell’intervento, attribuzione a Infrastrutture Lombarde delle funzioni di stazione appaltante e creazione di un’unità di crisi che presiederà e coordinerà tutte le azioni connesse all’intervento, con particolare attenzione ai rapporti con il territorio e con le istituzioni. Sottoscrivo le parole dell’assessore regionale Viviana Beccalossi quando dice che “non possiamo continuare a guardare silenti questa situazione di degrado”. Il compito di seguire l’Unita’ di crisi e’ stato affidato a Paolo Baccolo, dirigente storico della Regione, mentre l’architetto Paola Ghiringhelli presiedera’ un tavolo permanente con il territorio, che si riunirà – come comunicato nel post Giunta – per la prima volta il prossimo 20 ottobre a Como. Che dire: grazie presidente Roberto Maroni e grazie assessore Viviana Beccalossi”. Così il consigliere regionale Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) dopo le decisioni assunte questa mattina dalla Giunta regionale sul cantiere delle paratie.

“Maroni si sveglia a un anno dalle elezioni e promette l’ennesima soluzione definitiva per le paratie. Como doveva essere commissariata ben prima. Sono otto anni che i comaschi non vedono il lago e nonostante l’intervento della Regione nessuno è in grado di dire quando il lungolago sarà restituito ai cittadini. E’ una vergogna che Como sia usata come merce elettorale, il suo lago è moneta di scambio tra enti. La diatriba tra Comune e Regione ha del grottesco. Entrambi hanno approvato la terza variante e ora Maroni se ne dissocia. Di fatto la regione sapeva tutto e aveva sottoscritto. Questa novità sarà la scusa per rimandare qualsiasi tipo di intervento, sicuramente dopo le elezioni amministrative. Non è questo quello che il Movimento 5 Stelle intende per amministrazione efficiente.
Le paratie hanno fatto affondare Bruni e Lucini. Ora tocca ai vertici leghisti”, così Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S Lombardia e Luca Ceruti, consigliere comunale M5S di Como.

“Le paratie di Como sono un’opera voluta dalle amministrazioni comunali e regionali di Forza Italia e Lega. Il sindaco Lucini non ha mai voluto che si realizzasse perché ritenuta inutile e dannosa”. Lo dichiara il consigliere regionale del PD Luca Gaffuri a seguito della conferenza stampa, tenuta dal presidente Maroni, per annunciare la delibera con la quale si revoca al Comune di Como il ruolo di soggetto attuatore delle paratie di contenimento in costruzione lungo il lago.

“In questi anni il comune di Como ha cercato di gestirla al meglio – sottolinea -, ma serviva la volontà politica di sbloccare il cantiere vista la complessità della situazione a seguito degli interventi di Anac, Procura e Corte dei conti. Sin dall’inizio Maroni poteva riappropriarsi del cantiere ma non ha mai voluto prendere in mano questa partita. Solo oggi, ad un anno dalle elezioni, si è reso conto della situazione di crisi. Meglio tardi che mai”, conclude.

“Purtroppo a situazioni estreme non si puo’ reagire che con provvedimenti estremi”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all’Attuazione del programma, ai Rapporti istituzionali nazionali e alle Relazioni internazionali, Alessandro Fermi, a margine dell’approvazione della delibera con la quale la Regione ha revocato al Comune il compito di fare da soggetto attuatore.

SEMPRE DIMOSTRATO GRANDE DIPONIBILITA’ – “Maroni e la Giunta – ha continuato Fermi – hanno sempre dimostrato grande disponibilita’ nei confronti dell’amministrazione di Como sia da un punto di vista economico che amministrativo. Nessuno potra’ mai tacciare questa Giunta di mancanza di disponibilita’ o collaborazione. Se si e’ arrivati a questo provvedimento e’ perche’ non c’erano proprio altre vie”.